Russell: l’inizio in F1 e la rivalità con Norris e Albon
22 Dicembre 2022George Russell ripercorre il suo arrivo in F1, quando non era scontato il suo approdo in Mercedes e i suoi compagni e rivali, Norris e Albon, potevano fare affidamento su una vettura competitiva mentre lui era relegato nelle ultime posizioni.
L’ingresso di George Russell in F1, da trionfatore l’anno precedente della Formula 2 e prima ancora della GP3, è visto come un passaggio obbligato per un pilota dalle ottime capacità, un campione. I tanti problemi economici della Williams, però, minano lo sviluppo della vettura costringendola alle ultime posizioni. Le cattive prestazioni impediscono ad una pilota come George Russell di mettersi in mostra. Il cambio di dirigenza poi lo obbliga a restare per tre anni in una scuderia che gli consente di andare a punti solo tre volte.
Ma la Formula 1 è un luogo particolare dove a volte è difficile entrare mentre altri anni più piloti, nonostante siano meno premiati, possono aggiudicarsi un sedile con il giusto supporto di squadre importanti. E così avviene nel 2019. Insieme a Russell arrivano in F1 anche i suoi amici e rivali Lando Norris in McLaren e Alexander Albon in Toro Rosso. La McLaren di Lando gli consente di andare stabilmente a punti quell’anno, mentre Albon verso fine stagione viene promosso in Red Bull. Entrambi conquistano podi l’anno successivo.
In un’intervista George Russell racconta di non aver ben digerito la faccenda ma di avere comunque trovato dei vantaggi nella situazione delicata che si trovava ad affrontare.
Un difficile inizio in F1
“Quella è stata una stagione davvero unica per il mio primo anno in Formula 1, unendomi alla Williams, una squadra che era sull’orlo del fallimento”, ha detto Russell.
“Ed era una squadra che ogni singolo weekend di gara, correva per sopravvivere, non correva per trovare performance, la squadra stava gareggiando per sopravvivere e per 800 posti di lavoro in gioco.
“Senza dubbio quando sono arrivato alla prima gara in Australia, mi sono detto di essere in Formula 1 e di aver quasi realizzato un sogno. Ma poi uscire in pista e essere a quattro secondi dal primo, la macchina che sta cadendo a pezzi, e essere doppiati due o tre volte. Mi sono chiesto ‘è questo il sogno?’”, ha detto Russell.
“Ma penso di aver sempre avuto una visione abbastanza razionale delle cose. Vedendo Alex e Red Bull ottenere piazzamenti a podio, e Lando ugualmente, sempre a punti, è stato un po’ difficile da digerire perché ero appena arrivato dalla Formula 2 dove li avevo battuti, pensavo, anche se stanno finendo a punti, e stanno facendo podi.
“Non sono qui per segnare punti o podi. Sono qui per vincere e voglio vincere.
“E anche se stavano finendo davanti a me, stiamo tutti affrontando questo viaggio insieme, imparando. Facevo parte della Mercedes e sentivo che sarebbe arrivato il mio momento.”
E l’occasione della vita arriva. Durante il Gran Premio di Sakhir di Formula 1 2020 Russell sostituisce Hamilton perché positivo al COVID-19. La gara non rappresenta un successo per Mercedes. I piloti, Bottas e Russell, giungono ottavo e nono. Dalla gara successiva Russell torna a correre per la Williams. Ma il più è fatto. Russell aveva dimostrato di avere le carte in regola per occupare il sedile del Team costruttore.

La rivincita di Russell
Gli anni di gavetta in Williams sono stati duri ma hanno portato dei vantaggi inaspettati a George Russell.
“Penso che ogni volta da una situazione difficile, devi cercare di guardare agli aspetti positivi. Stavo guidando in fondo alla griglia, un po’ di nascosto.
“Stavo facendo alcuni errori in quella stagione, ma non molte persone lo hanno notato perché i riflettori non erano su di me. I riflettori erano sui ragazzi davanti, su Lando e Alex. E se mai avessero fatto un errore, tutto il mondo lo avrebbe saputo.
“Così ho visto questa come un’opportunità, essere in Formula 1 viaggiando in 21 paesi diversi, 21 gare diverse, circuiti diversi. Questa è la mia opportunità di imparare e forse provare cose che per esempio, Alex e Lando non hanno avuto la possibilità di provare perché i riflettori erano puntati su di loro ogni singolo fine settimana.”
Nel 2022 Russell si è unito al Team Mercedes. Pur non avendo l’auto per combattere per il Mondiale, la tanta fame di successo coltivata nei tre anni in Williams ha trovato sfogo. La conquista dei bramati podi, una quarta posizione nel Campionato Piloti e la vittoria in Brasile proiettano Russell verso una lotta mondiale se la Mercedes lo supporterà tecnicamente il prossimo anno.