Tegola per Robin Frijns: frattura al polso dopo il contatto con Nato

Tegola per Robin Frijns: frattura al polso dopo il contatto con Nato

15 Gennaio 2023 0 Di Tommaso Pelizza

Il pilota olandese dovrà sottoporsi ad un’operazione chirurgica al polso, a causa della frattura rimediata dopo il contatto con Norman Nato durante l’E-Prix del Messico.

Debutto da dimenticare per Robin Frijns. Il pilota olandese, approdato in ABT Cupra quest’estate dopo diversi anni in Envision, ha faticato durante il corso del weekend di Città Del Messico, in cui ha sofferto la mancanza di passo della vettura. Si è qualificato solo 19°, ed ha concluso la gara dopo poche curve a causa di un contatto con la Nissan di Nato.

Il contatto tra Robin Frijns e Nato
Il contatto tra Frijns e Nato

Proprio a causa di questo incidente, il portacolori Cupra ha subito una frattura al polso, ed avrà bisogno di un’operazione chirurgica. Una vera e propria tegola per lui, in quanto tra sole 2 settimane si andrà in Arabia Saudita per il primo double header della stagione.

Subito dopo l’incidente, la squadra aveva comunicato sui social che Robin sarebbe andato in ospedale per degli accertamenti, ma poi ha successivamente annunciato: “Robin ha subito la rottura del polso sinistro, ed avrà bisogno di un’operazione chirurgica qui in Messico”.

Chi potrebbe sostituirlo?

Nel caso l’olandese non riuscisse a recuperare in tempo per il round saudita, ABT potrebbe contare sul pilota di riserva Mahindra Jehan Daruvala, pilota indiano facente parte del vivaio Red Bull.

Jehan Daruvala dopo l’annuncio in Mahindra

Oltre ad un possibile esordio in Formula E per l’indiano, però, sembra che tra i candidati per sostituire Frijns ci sia il sudafricano Kelvin Van Der Linde.

Il nativo di Johannesburg compete nel DTM correndo proprio con ABT Sportsline, ed ha effettuato in passato un test con la vettura Formula E di Audi, più precisamente nel 2020.

Kelvin Van Der Linde con indosso la tuta Audi
+ posts

Amante dei motori e del ciclismo, soprattutto su sterrato e Pietre. La Parigi-Roubaix e la 500 miglia di Indianapolis un mantra