La Ferrari non può campare solo grazie a Leclerc
4 Maggio 2023Leclerc ama la Ferrari alla follia. Dopo un mese al centro di voci che lo vedevano lontano da Maranello e in direzione di Brackley, il numero 16 ha smentito le voci sul suo possibile approdo in Mercedes dopo le due pole fatte segnare a Baku. In terra azera, il monegasco ha fatto il possibile. Secondo nella sprint e terzo nella gara domenicale, il best of the rest dietro solo alle inarrivabili Red Bull.
La Ferrari è migliorata rispetto alle prime tre gare? Sicuramente, almeno per un weekend, si è lasciata alle spalle la sfortuna. In Bahrain il risultato sarebbe stato uguale a Baku senza il ritiro di Leclerc. Questo fa capire che, con il weekend giusto, ci sono tutte le carte in regola per giocarsi il secondo posto con Aston Martin e Mercedes.

Il fattore umano conta, ma non basta
Tralasciando l’aerodinamica (l’ala posteriore low-drag che ha aiutato la Ferrari a soffrire meno il gap di velocità massima nei confronti della Red Bull), ciò che ha fatto la differenza ha un nome e un cognome: Charles Marc Hervé Perceval Leclerc. Il migliore pilota in griglia sul giro secco in uno dei suoi circuiti preferiti, che gli ha permesso di sfruttare al massimo il suo stile di micro-correzioni per guadagnare tempo.
E anche il modo in cui ha gestito la gara non è stato da meno, “copiando” Alonso nell’aumentare il ritmo nel corso dello stint e riuscendo a difendersi senza problemi proprio dall’asturiano. Questo mostra grande esperienza da parte sua. Avrebbe potuto spingere di più all’inizio per stare attaccato alle Red Bull, ma poi avrebbe consumato maggiormente le gomme e sarebbe stato facile preda di Alonso.
Ha preso dei rischi in qualifica, per mettere la Rossa davanti a tutti. Poi è diventato calcolatore, quando ha capito che non c’era storia con le Red Bull in gara. Dopo un periodo difficile, l’amore di Leclerc per la Rossa è ancora più intenso che mai. Ma non basta per portare il titolo a Maranello: serve una vettura all’altezza, perché Leclerc non può caricarsi tutta la squadra sulle spalle.