Domenicali chiede alle squadre “un cambio di mentalità” sulla F1

Domenicali chiede alle squadre “un cambio di mentalità” sulla F1

20 Luglio 2023 0 Di Daniele Donzelli

Domenicali ha parlato dell’esigenza, secondo lui urgente, delle squadre di cambiar modo di pensare il weekend di gara. Non si tratta solamente, infatti, di correre, vincere o perdere.

Che la Formula 1 sia cambiata rispetto a qualche anno fa è ormai chiaro a tutti. Allo stesso modo, è evidente che il processo è inarrestabile, perlomeno nel breve termine. La classe regina del motorsport è diventata un prodotto apprezzatissimo, e saperlo vendere sta diventando una delle priorità. Che piaccia o no, questi sono fatti: Domenicali e Liberty Media vogliono portare gente a guardare le gare, che sia in TV o dal vivo.

In questo modo, però, la Formula 1 sta andando incontro a cambiamenti che in parte la stanno snaturando. Ma per le squadre, interessante alla competizione e allo sport, questo può essere difficile da accettare. Per questo motivo, in un’intervista riportata da autosport.com, Domenicali ha ricordato a tutte le squadre i loro “doveri”. È importante che si pensi al “”bene dello sport”” oltre che a vincere.

“La Formula 1 è cresciuta con la gestione attuale. Va sottolineato che la FIA deve essere responsabile della definizione e della gestione dei regolamenti, questo è un punto fermo. Ma quello che vedo come un’opportunità di crescita è un cambiamento nell’approccio dei team in griglia” ha esordito.

“Quando siamo in pista è giusto che ogni squadra faccia del suo meglio per imporsi ai propri avversari, ma c’è anche un momento in cui dobbiamo riunirci e pensare al bene dello sport. È un qualcosa che poi avvantaggia tutti. Tutti dovrebbero contribuire al di là di quello che può essere per il loro beneficio personale nel breve termine. Credo che su questo punto ci siano stati dei progressi, ma c’è ancora molta strada da fare” ha spiegato Domenicali.

Il CEO di Liberty Media crede che ci siano diverse tematiche che le 10 squadre dovranno affrontare fianco a fianco, mettendo da parte le rivalità sportive.

“In Canada abbiamo organizzato un incontro, a cui ho inviato un GM della NFL, Roger Goodell, solo per spiegare alla Formula 1 che ci sono modi diversi di affrontare i problemi da un punto di vista relazionale. È stata una testimonianza molto interessante. È giusto essere avversari in pista, ma fuori ci sono temi comuni che vanno affrontati con spirito di squadra. Nel nostro caso, abbiamo bisogno che le squadre capiscano che ci sono interessi che vanno oltre la vittoria o la sconfitta ogni domenica. Ma ci stiamo arrivando e sono ottimista” ha concluso l’italiano.

Le dichiarazioni di Domenicali riportate sopra apparentemente potrebbero sembrare positive: effettivamente, la Formula 1 si troverà a dover lottare contro tematiche come la riduzione degli sprechi o delle emissioni inquinanti. Questo tipo di problemi possono essere affrontati solamente con il supporto dell’intera categoria. Ma siamo davvero sicuri che siano questi gli obiettivi di Liberty Media? Negli ultimi tempi la F1 è cambiata molto, ma siamo sicuri che si tratti di un cambiamento totalmente positivo?

L’impressione è sempre più quella che la F1 stia almeno in parte perdendo la sua componente sportiva e che stia diventando un semplice prodotto da vendere. Sprint Race, sempre più gare, circuiti storici messi in discussione a vantaggio di nuovi ma che offrono di più, celebrità nel paddock, film, rivalità inventate su Netflix e chi più ne ha più ne metta sono tutte novità volte a un solo scopo: vendere, e quindi guadagnare. E se Domenicali stesse parlando di questo? Di fatto, la categoria si è mossa molto più in questa direzione negli ultimi anni. È davvero questo quello che vogliamo?

+ posts