WRC | Il Post-Rally – Rally d’Estonia: Rovanperä dominatore

WRC | Il Post-Rally – Rally d’Estonia: Rovanperä dominatore

24 Luglio 2023 0 Di Sebastiano Vanzetta

L’uomo del Rally d’Estonia è Kalle Rovanperä, che fa un sol boccone degli avversari e asfalta tutti. Nel WRC-2 vittoria per Mikkelsen.

Al Rally d’Estonia non ce n’è per nessuno. Kalle Rovanperä fa un altro sport e domina in lungo e in largo tutto il weekend, portandosi a casa 15 speciali su 21. Hyundai non vince ma contiene i danni, con Teemu Suninen che fa un buon debutto. Che peccato per Ott Tänak!

Nel WRC-2 sia Oliver Solberg che Gus Greensmith sprecano una buona occasione, mentre a vincere è Andreas Mikkelsen. Vediamo tutto nel Post-Rally!

Toyota: Rovanperä ingiocabile, Katsuta passo falso

Ingiocabile. Questo è l’aggettico giusto per descrivere la prestazione di Kalle Rovanperä. Il finlandese si porta a casa la seconda vittoria stagionale, la terza vittoria di fila in Estonia e la possibilità di mettere una seria ipoteca sul campionato.

Anche grazie a Toyota che ha utilizzato un gettone di sviluppo per il motore, Kalle ha tirato fuori una Masterclass della quale ci ricorderemo per tanto tempo. Dopo un venerdì passato a pulire la strada, alla fine del quale aveva comunque ottenuto la leadership del rally, il campione del mondo in carica ha letteralmente dominato in lungo e in largo vincendo tutte le speciali del sabato e della domenica.

Con questo risultato sale a 10 vittorie in carriera raggiungendo la doppia cifra ed eguaglia, con 13 speciali, il record di più prove vinte consecutivamente in un rally, che apparteneva a Sébastien Loeb al Rally di Germania del 2009. Una prestazione da vero fenomeno, ancor più strabiliante se pensiamo che in intervista ieri mattina ha detto: “Non posso andare più lento di così”. Il Rally d’Estonia è sì il suo preferito, ma Kalle ha messo tanto di suo.

Discorso un po’ diverso per gli altri due piloti Toyota. Elfyn Evans ha disputato un buon rally, anche se dopo la Croazia non ha più avuto acuti tali da poterlo far sembrare un concorrente credibile per il campionato. Il britannico, probabilmente forte della velocità della Toyota, fa 4°. Non un brutto risultato, ma la sensazione che si ha dall’esterno è che vivacchi sempre senza dare la parvenza di provare un qualcosa di più. Certo, è ancora 2° in campionato, però lo è più per costanza che per velocità.

Takamoto Katsuta, invece, ha deluso e non poco. Il giapponese vive da diverso tempo in Finlandia, che ha strade simili a quelle estoni. Ci si aspettava che Taka potesse in qualche modo sfruttare la sua esperienza, ed invece dopo un’intensa lotta con Pierre-Louis Loubet ha avuto la peggio, arrivando 7° dietro al francese. È stato per larghi tratti il più lento delle Rally1, più lento anche del “rookie” Suninen. Questa volta ha portato la vettura a casa, ma purtroppo non basta.

Hyundai: il massimo che si poteva fare

Con un Rovanperä così, Hyundai ha fatto veramente il massimo che si poteva fare. Considerando che Thierry Neuville non è mai stato un asso in questo tipo di rally, e il 2° posto dietro a questo Kalle è quasi una manna dal cielo. Certo, si sarebbe potuta trovare un po’ di velocità in più, e senza quella piccola foratura magari si sarebbe perso meno tempo. Però oggettivamente sarebbe stato difficile chiedere di più.

È pur vero che Neuville è un aspirante al titolo ormai da quasi un decennio e uno dei top driver del campionato, e un campione (o aspirante campione) che si rispetti non può nascondersi dietro ad un “non sono forte in questo tipo di rally”. Ma Rovanperä è stato così forte che probabilmente anche un Ogier o un Loeb avrebbero faticato e non poco. La Hyundai i20 N comunque si conferma solida e anche veloce, il che fa ben sperare per la Finlandia.

3° posto per Esapekka Lappi, che centra l’ennesimo podio stagionale. Ci si aspettava qualcosa in più da lui? Probabilmente sì, visto che l’Estonia (così come la Finlandia) sono dei rally a lui congeniali, e dal momento che sullo sterrato quest’anno ha dato la parvenza di essere tra i più forti del lotto. Vale però lo stesso discorso fatto per Neuville: cosa si poteva fare contro questo Rovanperä?

Risposta: niente di niente. E va bene così, perché Pekka non ha stimmate del campione e sta cercando di ricostruirsi una carriera dopo essersi un po’ perso. L’Estonia è una buona base di partenza per tentare il colpaggio in terra finnica.

Buonissima invece la prestazione di Teemu Suninen. Promosso in Rally1 dal Rally2, il finlandese torna nella massima serie dopo i trascorsi non fortunatissimi in M-Sport, centrando un ottimo 5° posto al primo evento su una vettura ibrida. Un risultato di tutto rispetto e forse anche appellabile come “gran risultato”, considerate le premesse.

Teemu torna più maturo e molto più cresciuto rallysticamente rispetto al quel pilota incostante e falloso visto anni fa con la Fiesta. È un altro Suninen e c’era da aspettarselo dopo l’esperienza in WRC-2. Con prestazioni così è sarà un ottimo Sordo 2.0 con cui portare a casa punti per il mondiale costruttori.

M-Sport: così così

Sono segnali contrastanti quelli che arrivano da M-Sport. Il weekend incomincia abbastanza male, con Ott Tänak che deve sostituire l’intero motore dopo lo shakedown prendendo una penalità di 5 secondi che lo relega all’ultimo posto delle Rally1 ancor prima che cominci la gara.

L’eroe di casa il venerdì è on fire, salvo poi spegnersi per tutto il resto del weekend. Riesce comunque a centrare l’8° posto e 2 punti alla Power Stage, ma il feeling con la Puma non è ancora al massimo. A detta del buon Ott, manca downforce alle alte velocità, punto su cui la vettura soffre particolarmente. Tänak ci prova ma probabilmente i limiti della Puma sono ancora troppo grandi per permettergli di guidare come sa.

Al netto del motore buttato, però, non si può dire che la macchina del team inglese abbia avuto grossi problemi, e infatti entrambi i piloti sono arrivati in fondo e a punti senza patemi d’animo. Il che, vista la stagione, è già un buon risultato.

Un plauso a Pierre-Louis Loubet che centra il 6° posto dopo un weekend di tutto rispetto, dove al contrario degli altri rally in cui si è sempre trovato in una terra di nessuno a livello di distacchi, alla prova del nove con Katsuta ha avuto la meglio. È stata forse la prima volta in cui si è trovato a lottare per una posizione, e lo ha fatto benissimo senza sbavature o perdere concentrazione, soprattutto nella Power Stage. Un buon segnale per il prosieguo della stagione.

WRC-2: occasioni sprecate

A vincere nel WRC-2 è stato Andreas Mikkelsen, che ha approfittato dei problemi di Oliver Solberg e si è portato a casa la terza vittoria di fila in Estonia e la seconda vittoria stagionale, proprio come Rovanperä in Rally1. Il norvegese, campione del mondo 2021, è ora 2° in campionato a 8 punti da Yohan Rossel, e a questo punto spera di poter lottare seriamente per il titolo. Andreas quasi sicuramente porterà a termine un programma da 6 gare, e le premesse per aspirare ad una seconda corona ci sono.

Della lotta è stato, fino all’ultimo, anche Sami Pajari. Il giovane finlandese è arrivato secondo a meno di 10 secondi da Mikkelsen, e ha vinto molte speciali mostrando velocità e costanza. Arriverà anche il suo momento. Emil Lindholm, alla prima sulla i20 N Rally2 dopo il passaggio in Hyundai, approfitta del ritiro all’ultimo di Gus Greensmith e chiude 3°. C’è ancora del lavoro da fare, ma l’inizio non è stato male.

Occasione mancata sia per Solberg che per Greensmith, entrambi fuori dai giochi per problemi alle sospensioni. I due avrebbero potuto recuperare e passare Rossel in classifica mondiale, e soprattutto Oliver avrebbe avuto il passo per vincere. Ma i problemi alle sospensioni, soprattutto per lo svedese, stanno diventando una costante non da poco. Non serve più la velocità per convincere, ora serve tornare alla vittoria. È forse il più veloce di tutti nella categoria ma non vince dalla Svezia. Per vincere il titolo urge un cambio di marcia in termini di risultati.

Junior WRC

Nel Junior WRC vince Grégoire Munster, che dal WRC-2 scende alla categoria minore e fa suo il rally. Il pilota di M-Sport non sbaglia nulla e regola con maestria gli attacchi di Laurent Pellier, 2°. Spreca l’occasione per vincere il titolo, invece, William Creighton, che dopo essere partito bene finisce fuori dai giochi dopo poco tempo.

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