Il Gran Premio di Singapore di Carlos Sainz
21 Settembre 2023ATTENZIONE: pur essendo ispirato a fatti realmente accaduti, quanto segue è puro frutto dell’immaginazione.
Pole position.
La seconda in due gare.
Vorrei sbatterla addosso a tutti quelli che hanno detto che non merito di re-stare. A quelli che mi hanno già visto da un’altra parte. Vorrei sbatterla addosso a tutti quelli che hanno sempre preferito lui a me.
Lui. Il predestinato. Colui il cui destino ha decretato diventare il prossimo vincitore del mondiale con la tuta rossa. E’scritto e così deve essere, tutto ciò che lo circonda, tutto ciò che CI circonda, è soltanto un tassello di un ingranaggio il cui risultato è già stabilito.
Eppure la indosso ANCH’IO la tuta rossa.
L’ho sognata. Tutti l’abbiamo sognata. La indosso ANCH’IO.
La macchina è ANCHE la mia.
La squadra è ANCHE la mia.
La pole position, la seconda di fila, è SOLO mia.
Volevo la vittoria a Monza ma conoscevo la difficoltà di ottenerla. Max è troppo forte, la Red Bull è troppo forte.
Ma non oggi.
Oggi voglio essere il primo a veder sventolare la bandiera a scacchi.
Oggi voglio vincere.
Oggi devo essere IO a portare la Ferrari alla vittoria.
La mia testa sarà la mia bussola, non ho bisogno di nient’altro se non di me stesso.
Uno. Gli occhi fissi davanti a me.
Due. Le mani sul volante.
Tre. Il respiro rallenta.
Quattro. Il battito decelera.
Cinque. Sono pronto. La mia testa sarà la mia bussola. Nient’altro.
Buio.
Schiaccio il pedale dell’acceleratore, nessuno deve superarmi. Nessuno. Neanche LUI.

Faccio una buona partenza, riesco a tenere tutti dietro ma so bene che le Mercedes faranno di tutto per prendere il mio posto.
Non glielo permetterò.
Giro dopo giro sono ancora davanti, mi comunicano che Russell punterà alla vittoria. Sono pronto.
Alzo il ritmo, oggi non sono io a dover inseguire.
Lui ha problemi di surriscaldamento al motore, deve gestire. Non potrà proteggermi da Russell ed Hamilton. Infatti lo passano entrambi.
Ho Lando dietro di me.
La testa sarà la mia bussola.
Siamo stati compagni. Deve difendersi anche lui dagli attacchi delle monoposto nere, se lo superano verranno a prendere me.

Nemico comune. Gioco di squadra.
Devo fidarmi del nostro legame. Devo fidarmi dell’essere umano stavolta, non del pilota.
La testa sarà la mia bussola, il cuore sarà la mia strada.
Non mi supererà.
Rallento per farlo avvicinare.
Non lo farà.
“Hai Norris a 0,8, in zona DRS.”
“Lo sto facendo di proposito!”
Russell si sta innervosendo. Ha capito.
Lando è ancora dietro di me. Ha capito.
Ultimo giro.
Sto per farcela.
George va fuori pista. Le gare si corrono con la testa.
Vedo la bandiera a scacchi.
Taglio il traguardo. Il mio compagno dietro di me.
La testa è stata la mia bussola, il cuore è stato la mia strada ed oggi la vittoria è SOLO MIA.
