Verstappen, la pressione continua a fare brutti scherzi
21 Ottobre 2023L’errore all’ultimo tentativo delle qualifiche ad Austin mostra le difficoltà del pilota olandese in situazioni scomode.
Sembra un episodio già visto più volte, un deja-vù di momenti passati dove Max Verstappen si è trovato al fatidico “tutto o nulla”.
L’errore ad Austin nell’ultimo tentativo del Q3 dimostra i limiti sul lato mentale del pilota olandese, aspetto peculiare del tre volte campione del mondo.
Siamo nel Q3 di Jeddah 2021 e Verstappen, sul concludersi di un giro lanciato spettacolare che gli avrebbe consegnato la pole position, all’ultima curva manca il punto di corda e sbatte con la parte destra della vettura sul muro all’esterno in uscita.
Il rapporto non idilliaco con le qualifiche
Verstappen, pur essendo un pilota solidissimo in tutti gli aspetti, ha sempre mostrato qualche lacuna in più durante le qualifiche.
Sul giro secco, soprattutto in situazioni molto scomode, la mente non regge la pressione il che lo porta ad errori oppure a giri non perfetti che portano la vettura al limite.
Ne sono degli esempi lampanti le ultime qualifiche a Singapore (che vedremo in seguito) e gli episodi in cui la classifica è molto incerta pur avendo un’auto capace di portarlo alla pole position come Miami oppure Austin 2023.
Il passo gara però riesce spesso a metterci una pezza se la qualifica non dovesse portare i risultati sperati, con una gestione gomme fenomenale e una costanza sul tempo del giro da robot.
Infatti in molte occasioni in cui si è ritrovato a partire in posizioni più arretrate, abbiamo visto un Verstappen pronto a tutto pur di scalare posizioni come abbiamo potuto ammirare al Gran Premio del Belgio 2022, dove ha rimontato dalla 15esima casella di partenza alla vittoria in piena scioltezza.
Il giro storico che non è mai accaduto
Il 2021, con la sua lotta infuocata tra Lewis Hamilton e Max Verstappen, ha messo in luce i veri problemi del pilota Red Bull nelle situazioni che lo vedono in svantaggio rispetto ai rivali.
Altra situazione pesantissima per il pilota Red Bull #33, dopo l’ennesimo controverso Gran Premio a Monza siamo ormai arrivati alla penultima gara a Jeddah. Le qualifiche valide per il Gran Premio d’Arabia Saudita sono tiratissime, lasciando moltissimi punti interrogativi sull’effettiva griglia di partenza. L’inizio del Q3 vede Hamilton, Bottas e Verstappen pronti a giocarsi il tutto e per tutto per la pole position. Infatti a 5 minuti dalla fine l’olandese si trova in pole provvisoria ma con il fiato delle Mercedes sul collo e capaci di andarlo a prendere.
La pressione è altissima, bisogna tenere i nervi saldi per tirare fuori il giro migliore. Hamilton è il primo a fare l’ultimo tentativo che lo porta in pole provvisoria in 1’27″511, ma Verstappen è pronto alla svolta. Nel suo giro lanciato alla fine del secondo settore è davanti a Lewis per 2 decimi, rischiando tutto ad ogni curva dando l’impressione di poter finire uno dei migliori giri di qualifica mai visti.

All’ultima curva però accade il fattaccio, Verstappen si trova a mancare il punto di corda, allargando la traiettoria e sbattendo sul muro in uscita, vanificando ogni possibilità di conquistare la pole position. La preoccupazione è per la scatola del cambio dato che, se dovesse essere rotta, porterebbe il pilota olandese a partire ancora più indietro, ma gli appassionati vedono subito in Max il giovane pilota che era agli inizi della carriera.
Le ultime dimostrazioni dei limiti dell’olandese
Il 2022 è l’anno in cui si vede un Verstappen più maturo, se non per la parentesi Singapore dove, tra un primo giro nella terza sessione di qualifica non ottimale e un calcolo errato del carico di benzina da parte della squadra che non gli ha permesso di concludere il giro lanciato, si è visto costretto a partire dall’ottava casella.
Arriviamo alla stagione attuale e al Gran Premio di Austin. La qualifica è intensissima e ricca di colpi di scena, prima dell’ultimo tentativo del Q3 Leclerc è in pole, seguito da Hamilton e Verstappen. Leclerc si migliora di un decimo mentre Norris e Sainz salgono in seconda e quarta posizione, mettendo il pilota olandese tre volte campione del mondo in quinta piazza.
Alla fine del giro Verstappen si trova in pole temporanea (che sarebbe poi valsa definitivamente) per 5 millesimi sopra Leclerc, ma un’uscita di pista alla curva 19 vanifica il giro, condannando Max alla sesta posizione per la partenza della gara tradizionale.

Sicuramente il nervosismo dato da una situazione scomoda per la qualifica ha giocato un ruolo fondamentale (Verstappen si trovava dietro Leclerc di 252 millesimi) e una sessione molto tirata non ha dato la sicurezza all’olandese di poter contare su una RB19 straripante come per quasi tutta la stagione.
Ancora una volta Verstappen ha mostrato una delle pochissime debolezze che lo caratterizzano, un limite che si porta dietro fin dagli albori e che non riesce ancora ad arginare completamente.