F1, si teme il freddo in vista di Las Vegas
9 Novembre 2023In Nevada le temperature minime non agevoleranno il riscaldamento delle gomme, costituendo così un ulteriore fattore di rischio.
Per la penultima gara della stagione la F1 torna negli Stati Uniti, dove si disputerà il GP di Las Vegas. La 3° tappa negli “States” si preannuncia certamente spettacolare, almeno fuori dalla pista, ma desta anche alcune preoccupazioni. Infatti, la corsa si svolgerà interamente di notte e le temperature potrebbero oscillare tra i 5°C e i 10°C. I problemi che nascono da una temperatura dell’aria estremamente bassa riguardano le gomme, che sono finite nella lente di ingrandimento degli addetti ai lavori già altre volte quest’anno.

Sarà difatti molto difficile mettere i pneumatici nella giusta finestra di utilizzo, che con le attuali mescole supera gli 80°C. Perciò, per i primi giri, ai piloti converrà mantenere un approccio prudente, dato anche l’asfalto “green” (non gommato e quindi con meno grip). Nel frattempo i team hanno già cercato di stimare quante tornate di “warm up” saranno necessarie prima di raggiungere le condizioni migliori per spingere, arrivando a ipotizzare, senza esagerare, che ne potrebbero servire 3 o addirittura 4. Inoltre, il riscaldamento delle gomme sarà reso più complicato dal layout del circuito di Las Vegas, formato da curve lente e strette, in cui dare energia ai compound (soprattutto a quelli dell’asse anteriore) è più arduo rispetto a quanto accade nei curvoni veloci e a percorrenza prolungata, e lunghi rettilinei, nei quali le coperture (e i freni) si raffreddano.
Questi problemi di messa in temperatura dei pneumatici inficeranno sulla sicurezza. Le gomme ancora fredde e la ridotta aderenza offerta dal manto stradale creeranno infatti dei rischi per i piloti. La situazione sarebbe analoga a quella vista, per esempio, nel weekend del GP di Turchia del 2020, ma in questo caso i pericoli sarebbero maggiori dato che si tratta di un tracciato cittadino e ad altissima velocità.

Riguardo a questa tematica, Mario Isola, direttore di Pirelli Motorsport, ha esposto le sue considerazioni, caratterizzate sia da curiosità che da preoccupazione: “Probabilmente è la prima volta che ci aspettiamo condizioni così fredde, se parliamo di pneumatici da 18 pollici. Queste mescole sono progettate per generare grip ad alte temperature, diciamo sopra gli 80 gradi, mentre con temperature fredde il grip è molto basso.”
Ross Brawn, figura nota all’interno del paddock di F1, ha invece ammesso che non si è tenuto conto del problema con le temperature quando si è deliberato il ritorno del GP di Las Vegas nel calendario, dichiarando: “Inizialmente non abbiamo considerato che di notte fa molto, ma molto freddo. In gara la temperatura potrà scendere fino a 3-4 C°. Far funzionare le auto a quelle temperature sarà una sfida. L’azienda fornitrice di pneumatici ha svolto del lavoro per assicurarsi che le gomme siano in grado di far fronte a questa situazione. Sicuramente ci troveremo di fronte a nuove sfide che non abbiamo mai affrontato prima, ma credo che sarà spettacolare.”

In conclusione, le basse temperature e le loro conseguenze aggiungono alla gara un elemento di imprevedibilità, caos e spettacolo, ma anche di pericolo. A Las Vegas, viste le premesse, si potrebbe dunque assistere a una corsa atipica, in cui le monoposto che riusciranno a mettere subito le gomme nella giusta finestra di utilizzo avranno un vantaggio non indifferente.
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