Un giro di pista: Las Vegas Strip Circuit (GP di Las Vegas)
16 Novembre 2023Nuovo circuito in calendario, e quindi qual miglior occasione per rispolverare il giro di pista se non il GP di Las Vegas?
I follower più agguerriti di Fuori Pista sicuramente ricorderanno il Giro di Pista, il format che va a sviscerare i circuiti del calendario della F1 settore per settore, curva per curva. I circuiti di quest’anno li abbiamo quasi tutti coperti nello scorso biennio, ma resta fuori il nuovissimo e attesissimo Las Vegas Strip Circuit.
Inutile dire che non si poteva rimanere a guardare, e quindi rispolvero con piacere questo vecchio format. Vai col giro!
Un po’ di storia
Direte voi: che storia può avere un circuito su cui non si è mai disputata una gara? La risposta è, nessuna. La storia ce l’ha però il GP di Las Vegas in sè, entrato brevemente in calendario nei primi anni ’80 per poi essere accantonato fino ai giorni nostri.
Già per il campionato del 1980 la FISA (Fédération Internationale du Sport Automobile) decide di inserire un nuovo GP negli Stati Uniti, a Las Vegas. La tappa in Nevada avrebbe dovuto concludere la stagione, ma l’evento viene cancellato. L’anno successivo la FISA riconferma il calendario dell’anno precedente con l’aggiunta, appunto, della gara di Las Vegas che sostituisce l’appuntamento americano di Watkins Glen. Il circuito viene disegnato nel parcheggio del Ceasars Palace Hotel, situato a Paradise, città adiacente a Las Vegas. Il tracciato, lungo 3,650 Km e avente 14 curve, è molto tortuoso e assomiglia più a un kartodromo che ad una pista di Formula 1.

Ad ogni modo, nel 1981 il GP debutta in calendario e vince anche il premio come gara con la miglior organizzazione della stagione. In pista a spuntarla è l’australiano Alan Jones su Williams-Ford, partito in seconda posizione dietro al poleman e compagno di squadra Carlos Reutemann. Sul podio con Jones, all’ultima vittoria in carriera, salgono un allora giovanissimo Alain Prost e l’italiano Bruno Giacomelli a bordo di un’Alfa Romeo. Reutemann, partito in pole e indiziato principale per il titolo, da decidersi appunto a Las Vegas, termina dietro agli inseguitori Nelson Piquet e a Jacques Laffite, perdendo così il mondiale a favore del primo.

Nel 1982 il contratto con gli organizzatori del GP di Las Vegas viene rinnovato e fa nuovamente da sfondo al finale di stagione. Il titolo se lo giocano Keke Rosberg e John Watson, anche se Niki Lauda rimane in lizza a causa di una decisione in merito ad una squalifica che tarda ad arrivare. In qualifica sono le due Renault di Prost e René Arnoux a spuntarla. In gara invece è Michele Alboreto alla sua prima vittoria in carriera a bordo della Tyrrell. Dietro di lui Watson e il pilota di casa Eddie Cheever. Nonostante il podio, Watson perde il mondiale a favore di Rosberg che con il 5° posto si porta a casa la corona d’alloro. Festeggiamenti anche in casa Ferrari per il 7° mondiale costruttori.

Nonostante degli accordi anche per il 1983 e il 1984, il GP di Las Vegas esce di scena. Il 31 marzo 2022 viene annunciato il ritorno del gran premio nel calendario della F1, rendendo noto che si correrà in notturna su un circuito cittadino ricavato dalla congiunzione di tratti tra la MSG Sphere, Koval Lane, Harmon Avenue e la famosissima Las Vegas Boulevard (detta The Strip).
I numeri del circuito
- Lunghezza: 6,201 Km
- Numero di curve: 17
- Giri da percorrere in gara: 50
Analisi e disclaimer
Come sempre, il giro di pista è un’analisi amatoriale e non professionale, dal momento che non vengono usati dati telemetrici. Siccome nessuno ha mai corso ancora su questo circuito, ci aiutiamo con una simulazione. I crediti del video vanno al canale YouTube DerDenis .
Primo settore
La prima particolarità che troviamo nel primo settore è il rettilineo di partenza “non rettilineo”. Infatti, prima della linea del traguardo, alla quale si arriva da Harmon Avenue, vi è una curva a sinistra abbastanza pronunciata, Curva 17. Anche la griglia di partenza vedrà vetture partire in curva.
Si arriva a gran velocità in Curva 1 e si scalano quattro marce per poi buttarsi in una curva a sinistra in cui è importante andare bene al punto di corda per uscire bene e sfruttare la trazione. Curva 2 si collega direttamente alla 1 formando una lunga curva a sinistra che sfocia poi in un cambio non troppo brusco di direzione verso destra che comprende Curve 3 e 4 formando nuovamente un lungo curvone.
Si percorre poi Koval Lane, un lungo rettilineo fornito di zona DRS. Si stacca per Curva 5, ad angolo retto come quelle che troviamo a Baku e dove è importantissimo azzeccare il punto di corda e, nuovamente, utilizzare al meglio la trazione della vettura.
Secondo settore
Si entra dunque nel secondo settore, quello più “tortuoso” se vogliamo. Dopo Curva 5 c’è un curvone d’appoggio, che è Curva 6, che porta al tratto vicino alla Sphere, un po’ il Castello di Baku se vogliamo (con i dovuti paragoni). Curve 7 e 8 sono una chicane larga ma con un cambio di direzione ravvicinato a bassa velocità dove le monoposto dovranno avere il miglior compromesso di assetto per essere agili in questo tratto.
Curva 9 è una curva secca a sinistra di quasi 90 gradi che porta poi ad un tratto molto scorrevole e velocissimo composto da Curva 10 e Curva 11. Al termine di questo tratto, si frena forte per Curva 12 dove sarà importante toccare appena il cordolo come punto di corda ideale per sfociare nell’ultimo settore.
Terzo settore
L’ultimo settore, il terzo, che comincia dopo curva 12, è composto da un lunghissimo rettilineo che incorpora anche Curva 13 dove le Power Unit verranno duramente messe alla prova. Dato che le vetture gireranno molto probabilmente con un carico aerodinamico pressoché simile a quello di Monza, probabilmente vedremo delle punte di velocità altissime.
Terminato questo lunghissimo rettilineo, si stacca fortissimo per Curva 14, si lambisce il cordolo senza strafare e ci si butta immediatamente verso Curva 15 a destra e Curva 16 a sinistra, sempre facendo attenzione a toccare il cordolo senza andare troppo oltre. Dopo questo fulmineo doppio cambio di direzione ci si ributta verso un rettilineo che porta a Curva 17 di cui abbiamo parlato prima, l’ultima prima del traguardo.
Aspetti tecnici
La pista di Las Vegas è considerata a basso carico aerodinamico, come detto prima. E dunque le monoposto scenderanno in pista con una configurazione aerodinamica simile a quella di Baku e Monza, toccando punte di velocità altissime. Bisognerà comunque fare attenzione a non tralasciare le performance in trazione che in alcuni punti della pista possono diventare critiche.
Molto probabilmente le vetture, dato che la gara si preannuncia molto fredda, ridurranno di molto le aperture sui cofani per il raffreddamento. Bisognerà invece scaldare bene gli pneumatici, soprattutto in partenza, per evitare brutte sorprese.
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