Quando il 2015 della GP2 si concluse “col botto”
5 Gennaio 2022Siamo ad Abu Dhabi, è la sprint race nonchè ultima gara dell’anno del campionato GP2 del 2015, i vari verdetti sono già stati definiti e i piloti sono pronti per il loro “ultimo giorno di scuola”. La gara durerà però solo una curva e ora vedremo il perché.
Tutto è pronto in griglia per l’ultima gara dell’anno della GP2 a Yas Marina, il titolo è stato già assegnato a Stoffel Vandoorne, che con un’annata incredibile ha distrutto la concorrenza vincendo il campionato con un distacco di quasi 200 punti dal secondo classificato Alexander Rossi. I piloti sono schierati, si accendono i semafori e parte la gara, per Vandoorne si mette subito male, in quanto la sua auto stalla e quindi non può partire, il belga voleva sicuramente concludere un anno perfetto in una maniera migliore ma ormai non aveva più nulla da perdere. La gara procede in modo regolare ma all’uscita di curva 1 Pierre Gasly perde il posteriore della sua DAMS andando in testacoda.
Sembra un errore banale, però dietro di lui stanno arrivando a tutta velocità diverse macchine che lo vanno a colpire andando contro le barriere a più di 150 chilometri orari. Ciò che si crea è una pila di macchine quasi una sopra l’altra è un incidente spaventoso, le macchine che sono andate a colpire Gasly e che sono conseguentemente andati in barriera sono la Carlin di Sean Gelael, la Trident di Daniel De Jong, la MP Motorsport del canadese Nicholas Latifi e la Racing Engineering di Norman Nato. I piloti escono per fortuna indenni dalle proprie auto anche se molto spaventati, viene esposta la bandiera rossa per rimuovere le monoposto e riparare le barriere.

La cancellazione della gara
Passa un po’ di tempo, tutti i piloti rimasti in gara sono in pitlane in attesa della ripresa della gara, la direzione di gara però prende una decisione drastica: la gara verrà cancellata, le barriere sono troppo danneggiate e non potrebbero essere riparate in breve tempo. L’ultimo atto della GP2 del 2015 si conclude quindi così, con il botto. Certamente poteva finire in un modo migliore, ma quello spaventoso incidente poteva prendere una piega molto peggiore e i piloti coinvolti hanno rischiato di farsi molto male
Amante dei motori e del ciclismo, soprattutto su sterrato e Pietre. La Parigi-Roubaix e la 500 miglia di Indianapolis un mantra