Albon: “L’anno di pausa mi ha fatto capire che significhi essere al top”

Albon: “L’anno di pausa mi ha fatto capire che significhi essere al top”

20 Febbraio 2022 0 Di Tommaso Pelizza

Per Alex Albon la pausa di un anno dalla formula 1 lo porterà ad essere un pilota migliore rispetto agli anni passati.

Il ritorno in pista

Alexander Albon è ormai pronto al ritorno in Formula 1 dopo un anno passato sia come terzo pilota alla Red Bull, che come pilota titolare nel team AF Corse nel DTM guidando una Ferrari 488 GT3.
A Silverstone nella giornata di martedì, ha compiuto il primo shakedown sulla sua nuova Williams FW44, rilasciando anche le sue prime impressioni riguardo ad essa. (Ha fatto la stessa cosa anche il compagno di squadra Nicholas Latifi).

Albon sulla nuova FW44 a Silverstone. Foto di Racefans.net

“Ora so cosa significa essere sempre al top”

Dopo un anno passato al simulatore e al fianco di Max Verstappen, osservando in ogni dettaglio l’annata vittoriosa dell’olandese Alexander ha avuto una visione più “globale” su ciò che significa “essere un top driver”.
“Penso che questo “anno sabbatico”, mi abbia offerto una visione globale su ciò che significa essere sempre al top della forma, ne ho avuto la dimostrazione davanti ai miei occhi per tutta la scorsa stagione.
A volte, quando ti trovi nel mezzo di un weekend di gara e vuoi spingere al massimo, non vedi altro che la pista, siete solo tu e lei e questo succede praticamente per tutto l’arco della stagione. L’anno scorso ho avuto un ruolo differente in Red Bull, più concentrato sulle tornate al simulatore, sullo sviluppo della macchina e su come lavora il team dietro le quinte, e penso che si impari molto grazie a ciò, capendo al meglio come lavora un team di Formula 1. Tutte queste conoscenze posso portarle e le porterò anche alla Williams”.

Albon e la RB18

Alexander ha lavorato sul progetto della RB18 (la monoposto Red Bull per la stagione 2022), anche dopo aver firmato con il team Williams, e ha appreso quelle che sono le sensazioni sulla guidabilità di essa.

So come sia la sua guidabilità, più o meno in quanto l’ho provata al simulatore. Ma comunque è sempre difficile fare dei paragoni con l’auto reale, perché i simulatori sono differenti rispetto alla realtà, per il modo in cui lavorano, e in un certo senso per come ti restituiscano le sensazioni dell’auto”, ha detto in un’intervista a Motorsport.com. “Sicuramente, metterò in pratica tutto quel che ho appreso, ma allo stesso tempo non sono un ingegnere aerodinamico, non so come sia composta l’ala posteriore della nuova Red Bull, so solo quelle poche sensazioni che ti possa dare alla guida la macchina”.

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