L’aerodinamica delle nuove F1 potrà risolvere le debolezze della McLaren
8 Marzo 2022Secondo James Key, l’aerodinamica delle nuove vetture di Formula 1 è in grado di colmare alcune caratteristiche negative che hanno penalizzato Daniel Ricciardo (e McLaren) la scorsa stagione.
La scorsta stagione non è stata una delle migliori per Daniel Ricciardo. Il pilota australiano, infatti, ha faticato molto prima di trovare il giusto feeling con la vettura del team di Woking, contrariamente al compagno di squadra. E se da un lato si può dire che, dopo la pausa estiva, sia la squadra che il pilota hanno fatto una discreta quantità di progressi, d’altro canto è anche vero che Ricciardo non si è mai sentito a proprio agio con la MCL35M, non riuscendo mai a sfruttare il massimo potenziale della vettura se non durante il GP d’Italia.

La situazione, tuttavia, sembrerebbe esser destinata a migliorarsi in quanto i risultati dimostrati dalla MCL36 durante i test in Spagna lasciano trapelare un cauto ottimismo. James Key, direttore tecnico della Mclaren, ritiene infatti che il cambio di regolamento abbia spazzato via alcune debolezze emerse durante la precedente stagione di F1. “Nel complesso la nuova McLaren è forse l’auto più facile da guidare che abbiamo mai avuto finora” ha ammesso Key in un’intervista riportata da Motorsport.com.
“C’è molta meno complessità a monte delle nuove vetture. Quando si ha una sorta di ‘aerodinamica bruta‘ piuttosto che l’aerodinamica molto sofisticata e complicata che abbiamo avuto fino lo scorso anno, è più probabile ottenere una piattaforma di sviluppo stabile. Penso che questo ci abbia aiutato nello sviluppo rispetto lo scorso anno. Nel complesso direi che abbiamo fatto un passo nella giusta direzione, ma di sicuro c’è ancora del lavoro da fare” ha proseguito Key.
“Guardando al modo in cui queste vetture generano carico aerodinamico, abbiamo una ‘forza bruta’ originata per la maggior parte dal fondo” ha poi aggiunto il britannico. Le nuove vetture ad effetto suolo, infatti, generano carico aerodinamico soprattutto attraverso il fondo ed il corpo della vettura grazie ai tubi Venturi, mentre l’aerodinamica degli alettoni è ridotta all’osso. Non a caso le appendici aerodinamiche hanno perso parte della loro funzionalità rispetto gli scorsi anni, generando molto meno carico (circa l’8% in meno).

Un’altra grande differenza tra le due monoposto di F1 che l’equipe tecnica della McLaren ha avuto modo di sperimentare è la facilità di sviluppo e di messa a punto. Key ha infatti detto che in passato il team di Woking era consapevole di alcuni punti deboli della sua auto, come le prestazioni nelle curve a bassa velocità; tuttavia, la complessità delle vecchie regole impediva di risolvere un problema senza crearne un’altro.
“Prima, attraverso i dati raccolti in pista, potevamo vedere quali fossero i punti di forza e di debolezza. Però, data la complessità delle precedenti vetture, in particolare riguardo l’aerodinamica e le opzioni di configurazione, non c’era una soluzione chiara” ha affermato Key. “Dai primi test in Spagna invece abbiamo potuto vedere i punti di forza e di debolezza della vettura. Ovviamente stiamo guardando dove possiamo provare a migliorare i punti deboli, ma sospetto che questi siano un problema per tutte le squadre“. Tra questi, i problemi di peso e di porposing che, in maniera più o meno blanda, stanno dando del filo da torcere agli ingegneri.