Alpha Tauri a stelle e strisce: Herta dal 2023?
6 Settembre 2022Chiesta una deroga alla FIA per la Superlicenza di Colton Herta, la conferma arriva direttamente da Helmut Marko.
Colton Herta è sempre più vicino all’ Alpha Tauri, a confermarlo è Helmut Marko ai microfoni di Chris Medland.
Qualora dovesse partire Gasly in direzione Alpine, infatti, il sostituto designato dalla Red Bull per il suo team satellite sarebbe il giovane californiano classe 2000 attualmente impegnato in Indycar con Andretti Autosport.

L’accordo è tuttavia nelle mani della FIA, in quanto al momento Herta non è in possesso dei 40 punti necessari all’ottenimento della Superlicenza necessaria per correre in F1.
L’attuale sistema di conseguimento della Superlicenza è stato introdotto nel 2016 ai fini di contrastare la strada presa dal team di Milton Keynes per velocizzare il debutto di Max Verstappen nella massima serie (basti pensare che il giovane fenomeno non aveva ancora la patente di guida) e prevede ora un maggior numero di limitazioni.
Ne consegue che un pilota possa entrare a far parte della griglia di partenza solo se in possesso di una valida esperienza in pista che può essere valutata attraverso un sistema a punti.
Per poter entrare in F1, infatti, è necessario avere 40 punti conquistabili prevalentemente attraverso il piazzamento nei campionati corsi nei tre anni precedenti al debutto.
La deroga richiesta dalla Red Bull alla FIA, sfrutta una clausola introdotta grazie al COVID e che prevede di contare non più gli ultimi 3 piazzamenti, ma i 3 migliori piazzamenti degli ultimi 4 anni, nonché la possibilità di concedere la Superlicenza a un pilota che “abbia totalizzato un minimo di 30 punti, ma che sia stato giudicato, a insindacabile giudizio della FIA, incapace di qualificarsi, mentre partecipa a uno o più campionati elencati nel supplemento 1, a causa di circostanze al di fuori del suo controllo o per motivi di forza maggiore”.
Nel caso di Herta si considerano quindi i campionati dal 2019 al 2022.
Il pilota americano ha guadagnato 4 punti per il settimo posto conquistato in Indycar nel 2019, 20 per il terzo posto nel 2020 e 8 per il quinto posto nel 2021, per un totale di 32 punti non sufficienti quindi all’ottenimento della licenza (il piazzamento attuale in campionato è il decimo posto, migliorabile realisticamente fino all’ottavo, in entrambi i casi sarebbe il risultato peggiore e quindi quello “scartato” dal conteggio).
La causa di forza maggiore entrerebbe prepotentemente in gioco qualora l’americano richiedesse la licenza per poter competere nella stagione in corso, a patto che Alpha Tauri sia in grado di permettergli di correre almeno una gara prima della fine dell’anno, lasciando in panchina uno degli attuali piloti.
Ciò sposterebbe il range delle stagioni a cui il giovane 22enne può far riferimento, grazie alla clausola sopracitata, al periodo 2018-2021.
Herta ha infatti preso parte al campionato Indy Lights 2018 concludendo secondo, una prestazione che varrebbe 12 punti, ma sfortunatamente non ritenuta valida dalla FIA per quella stagione in quanto la serie contava solamente otto partecipanti regolari e quindi non sufficienti per soddisfare i criteri imposti ai fini dell’assegnazione punti.
Qualora però la FIA decidesse che quei punti possono essere tenuti in considerazione, ad esempio in quanto la mancanza di partecipanti era fuori dal controllo dello statunitense, potrebbe contare 12 punti per il 2018, 20 per il 2020 e 8 per il 2021, consegnando a Colton Herta i tanto agognati 40 punti di cui necessita.

Se da un lato questa ipotesi può essere un’ottima occasione per l’intera F1 di portare un americano in pista, specie dopo l’ingresso annunciato dell’evento di Las Vegas per il 2023 che va ad aggiungersi ai già presenti GP di Austin e Miami, dall’altra parte i team rivali si sono detti contrariati dalla richiesta Red Bull.
Chi ha programmi junior per permettere ai propri giovani di crescere in F3 e F2, investe infatti un’ingente quantità di denaro e pretende che il naturale processo di ottenimento della Superlicenza venga rispettato (ricordiamo infatti che in F2 ad esempio è sufficiente piazzarsi nei primi 3 in classifica per ottenere i 40 punti).
Gunther Steiner, team principal di Haas, è stato il più critico a riguardo a queste perplessità: “Abbiamo regole e regolamenti, che dobbiamo rispettare. Se non rispettiamo le nostre regole e cerchiamo di aggirarle, non credo che sia corretto”.
Per evitare di agitare ulteriormente gli animi e per non creare un precedente, la FIA si è concessa un certo margine di manovra con Helmut Marko che si definisce certo di poter ricevere una risposta concreta durante il weekend di Monza.