Un po’ di F2 e di F3: Due chiacchiere con Marcello Puglisi
18 Dicembre 2022Tra considerazioni di fine anno e aspettative per il 2023, abbiamo intervistato Marcello Puglisi, telecronista F2-F3 di Sky.
Non capita tutti i giorni di poter parlare con un telecronista del motorsport, tantomeno se si tratta di Marcello Puglisi, ex pilota che ha corso anche in GP2 e che ora commenta le F2 ed F3 assieme a Lucio Rizzica. Dopo l’intervista pre-season dell’anno scorso, quest’anno abbiamo fatto due chiacchiere sulle formule minori a stagione conclusa. Di seguito l’intervista.
Ciao Marcello, è un piacere riaverti qui noi. Visto che abbiamo poco tempo direi di cominciare subito! Logan Sargeant sarà l’uico pilota, nel 2023, che salirà in F1 dalla F2. Secondo te è pronto? Si è meritato il sedile in Williams?
Sì, lui è stato forse uno tra i migliori rookie, se non il migliore perché è riuscito bene o male a restare sempre competitivo soprattutto in alcune trasferte. Certo, qualche volta è stato discontinuo in termini di risultati, ma si è comunque meritato la superlicenza. È anche vero però che dietro questa scelta ci sono stati degli interessi economici che hanno fatto ricadere la scelta sul pilota americano. C’era sicuramente qualche pilota magari più pronto, ma non definirei Sargeant come un pilota ‘solo con la valigia’, piuttosto come un pilota che può meritare il passaggio a tutto tondo. Poi quello che verrà lo determinerà lui con i risultati che otterrà nel corso della stagione. Per me è stato un ottimo interprete di questa stagione di F2, sorprendendo anche come risultati e, in alcune gare, andando anche meglio di Lawson che ad inizio stagione era uno dei papabili per il titolo.
Un parere invece su Gabriele Minì che l’anno prossimo esordirà in F3. Ritieni che possa essere veloce sin da subito?
Sicuramente i numeri li ha. Il problema della F3 rispetto a tutte le altre categorie è il tempo in pista. Bisogna capire quanto il suo talento possa andare a colmare la mancanza di test. Di solito si arriva da categorie come la F4 o la Formula Regional per le quali ci sono un numero di test spropositati, addirittura 50-60 giornate all’anno. Poi passi in F3 e F2 dove sviluppi tanto l’abilità di guida al simulatore, ma non è la stessa cosa, e le giornate di test sono limitate a quelle ufficiali. Poi è ovvio che si cercano escamotage per andare a girare, magari con macchine vecchie o cose così, ma non è mai la stessa cosa.
Lo scoglio per Minì sarà questo, ovvero avere la forza mentale che gli garantisca la certezza che quello che prova nel simulatore valga anche per la pista. Credo che avrà sicuramente bisogno di un periodo di adattamento alla categoria, soprattutto per quanto riguarda la gestione delle gomme pirelli. Immagino di vederlo tra i migliori già dalla prima metà della stagione. Magari non sarà continuo ma sicuramente avrà degli ottimi risultati qua e là già dall’inizio.

Tornando alla F2, volevamo chiederti una considerazione sulla stagione di Dennis Hauger. Ti aspettavi qualcosa in più da lui oppure ha fatto esattamente ciò che immaginavi?
Credo che chiunque si aspettasse qualcosa in più da lui, è stato forse il pilota che ha disatteso di più le aspettative. Senza ombra di dubbio è stato il peggior rookie. Iwasa e tanti altri hanno fatto molto meglio di lui. La sua stagione non è andata assolutamente bene e non è riuscito ad avere continuità nei risultati. Nelle altre categorie è uno che ha dimostrato di avere bisogno di un po’ più di tempo per fare bene, ma già l’anno prossimo per lui deve essere l’anno della verità. Onestamente la vedo difficile che possa fare bene prendendo come esempio anche la stagione di Theo Pourchaire che alla prima stagione in F2 aveva comunque fatto vedere prestazioni da campione vero.
Quest’anno Hauger invece non è mai stato in palla e parlando anche con gli addetti ai lavori le opinioni su di lui non sono particolarmente positive. Pur essendo, per l’anno prossimo, in MP Motorsport non lo annovererei tra i papibili per il titolo. Anche perché sappiamo come MP sia stata trascinata da Drugovich perché se si guarda Novalak, anche lui in arrivo dalla F3, è stato anch’egli al di sotto delle aspettative.
Parlando di Enzo Fittipaldi, uno dei piloti che ha stupito di più quest’anno, può fare il salto di qualità ora che è appoggiato anche dal Red Bull Junior Program? Può ambire al titolo?
Durante la stagione abbiamo sempre sottolineato con Lucio (Rizzica, ndr) quanto Fittipaldi abbia sorpreso quest’anno. Non è un mistero che il team Charouz abbia venduto, e chi compra ha moltissimi soldi e in ottica futura rappresenta una grande opportunità. Tornando a Fittipaldi è difficile definire se veramente potrà essere uno tra i papabili per la lotta al titolo. Ma credo che possa essere sicuramente una delle grandi sorprese anche della prossima stagione. Enzo ha sorpreso considerato soprattutto il proprio team, quindi mi aspetto che anche per lui l’anno prossimo sia la stagione della verità. Non mi sentirei di dire che possa essere tra i papabili per la vittoria finale però può sicuramente essere una scheggia impazzita che può andare a minare i “vecchi” della categoria. Forse Iwasa può essere uno dei maggiori indiziati, assieme magari a Doohan e a qualcuno proveniente dalla F3 che può magari fare la differenza.

Collegandoci alla F3, sappiamo che il titolo lo ha vinto Victor Martins. Ascoltando però anche le vostre telecronache, non ha convinto molto. Cosa ne pensi di Martins? E chi tra i piloti della F3 di quest’anno può puntare a un posto in F1 nel breve termine?
Sì, penso che sia condiviso da tutti quelli che hanno visto le gare il fatto che Martins il titolo se lo sia visto un po’ “regalato”. In mezzo a tanti rookie, che in molte occasioni sono andati più forti di lui, ha fatto la differenza all’inizio e poi è riuscito anche grazie a situazioni abbastanza curiose a portarsi a casa la stagione. Nei test di fine anno della F2 devo dire che ha sorpreso ed è andato meglio di Pourchaire, però lì bisogna poi vedere in che condizioni giravano. Per la prossima stagione non mi sento di dire che possa essere sorprendente, vedendo anche come è arrivato dalla F3.
Parlando di altri piloti sicuramente Oliver Bearman potrebbe fare bene. Sempre parlando con gli addetti ai lavori, chiunque mi parla bene di Oliver in tutti i sensi quindi mi aspetto da lui un debutto da leone. Maloney invece è apparso abbastanza instabile, gli errori che ha commesso, a dispetto della sua velocità pura in pista, lo hanno un po’ condizionato e lo hanno probabilmente privato di un possibile titolo.
Passando nuovamente alla F2, parliamo ora di Drugovich. Ha fatto veramente una stagione magnifica culminata con il titolo e con l’entrata nel Junior Team di Aston Martin creato quasi esclusivamente per lui. Questa posizione può incidere sul suo futuro e dargli una chance per un sedile in F1 nel 2024?
Onestamente non lo so, è difficile. Non so di cosa sia stata frutto la scelta che ha fatto, se di un convincimento o per aspetti economici che hanno fatto in casa Aston Martin per regalare a Drugovich delle giornate di test o delle prove del venerdì nel corso della prossima stagione. Anche perché penso che la F2 abbia dovuto comunque metterci la faccia, con Bruno Michel in primis, per trovare una soluzione per il prosieguo della sua carriera. In ottica 2024 dal mio punto di vista è difficile capire cosa succederà. Bisogna vedere cosa farà Alonso, la determinante è lui. Poi bisogna vedere quanto Drugovich convincerà la parte tecnica del team quando salirà in macchina.
Anche il lato economico può fare la differenza, Felipe comunque qualche soldino ce l’ha e immagino che Aston Martin ad un certo punto dovrà tenerne conto. È vero che c’è già Stroll, che ha dietro una potenza economica importante e che negli ultimi anni non ha sfigurato, però l’anno prossimo credo che il confronto tra lui e Alonso sarà impari. E, ribadisco, per Drugovich bisognerà vedere appunto che cosa deciderà di fare Fernando.
Cosa ne pensi del momento che sta vivendo l’Academy Red Bull? Sappiamo che quest’anno, nonostante il sedile libero lasciato da Gasly in AlphaTauri, nessuno dei “pilotini” è salito in F1. Si è rotto qualcosa nel giochino di Helmut Marko? O è magari un momento “saturo”?
Ottenere un sedile in F1 in generale è difficile, sappiamo che i posti sono pochi. Però anche nei momenti in cui si presenta l’occasione, emerge come questa Academy funzioni fino ad un certo punto. Se si va ad analizzare i piloti che effettivamente vengono dall’Academy e che hanno convinto e vinto in F1 mi sembra di poter elencare solo Vettel e Ricciardo, perché dire che Verstappen viene dall’Academy è un po’ una forzatura. Red Bull ha sempre avuto tanti piloti, anche di nazionalità che potessero essere in qualche modo spendibili anche in ottica commerciale. C’è la voglia di prendere qualcuno dall’America – a suo tempo c’è stato Scott Speed – perché ovviamente il mercato americano fa gola ai venditori di lattine, probabilmente proprio per un discorso di vendite e per riuscire a sfondare in un mercato dove, per quel tipo di bevande, c’è tanta concorrenza.
Sicuramente ora c’è anche l’aspetto Honda che è determinante perché ci sono alcuni piloti che probabilmente sono stati consigliati o spinti dal costruttore giapponese. Anche lì bisogna vedere quanto questa spinta che arriva da oriente possa fare la differenza e quanto possa essere politicamente tenuta in conto. Sicuramente c’è qualcosa che non va. È difficile trovare un pilota che sia veramente pronto per andare in F1 e che possa essere affiancato, in un futuro, anche a Verstappen. La situazione attuale non è certo chiarissima, con Perez che non ha un buonissimo rapporto con l’olandese e con Ricciardo che è tornato come terzo pilota rientrando dalla porta di servizio chiedendo umilmente scusa. Non penso che per Daniel si possa prospettare un ritorno come secondo pilota, e non penso che lo vogliano mettere di nuovo in quella posizione.
Forse un possibile rimpiazzo potrebbe essere Pato O’Ward, però comunque sì, la situazione del Red Bull Junior Program è abbastanza complessa. Ci sono tanti piloti che secondo me hanno deluso e tanti che non capisco come mai siano stati riconfermati se non per un motivo commerciale, vedasi Daruvala. Personalmente non avrei scommesso ancora sull’indiano che è un ottimo pilota ma non da F1.

Una domanda su Doohan: quest’anno si è dimostrato molto veloce pur avendo qualche momento sfortunato. Sul lato mentale, però, anche lui ha avuto diverse cadute. Nel 2023 ha la possibilità di mostrarsi pronto per la F1 ma ha davanti a lui lo scoglio Ocon-Gasly. Può questo frenare le ambizioni di Jack?
Secondo me Alpine quest’anno ha fatto un grande passo falso nel perdere Piastri (Oscar, ndr) e probabilmente ha fatto bene McLaren a puntare sul giovane australiano. Bisogna vedere quanto potrà essere continuo Doohan. L’anno scorso in F3 ha dimostrato di essere velocissimo sul giro secco ma in bagarre ha fatto vedere quelle che sono le sue lacune e secondo me non era pronto. Quest’anno ha avuto alti e bassi, però alla prima stagione ci può stare. A livello di qualifica è stato sempre abbastanza convincente ma l’anno prossimo per lui è l’anno della verità, deve essere una stagione da Drugovich. Avere la certezza che lo sarà diventa difficile perché bisogna vedere come andranno i piloti che saliranno dalla F3, però per me lui ha del potenziale per fare bene.
Dire che può essere più veloce degli attuali piloti di F1 di Alpine è comunque difficile. Inoltre la sua nazionalità non gli va a favore, visto che gli altri due piloti sono francesi su una macchina francese. Ora come ore non mi viene da pensare che Doohan possa andare in F1, ma vedremo da qua al 2024. Sicuramente lo terranno come riserva e poi decideranno sul da farsi.
Tornando indietro sulla F3, una domanda sulla line-up 2023 di Prema. Cosa ne pensi? O’Sullivan può lottare per il titolo?
Non so, O’Sullivan quest’anno ha fatto un solo acuto nella gara di casa, quella di Silverstone. Lì ha fatto veramente la differenza, poi nel resto della stagione è stato, non dico anonimo perché sarebbe sbagliato, però non così sorprendente. Prema ha puntato di nuovo su di lui ed evidentemente anche il fatto di avere un pilota junior del programma Williams ha un suo peso politico. Per quanto riguarda gli altri, Aron sicuramente è quello che può fare la differenza forse anche più di O’Sullivan.
Un’opinione invece sulla neonata F1 Academy volta alla promozione dell’automobilismo femminile. Pensi che il progetto riuscirà nell’intento?
È evidente che c’è la voglia da parte della FIA di riuscire a portare una donna in F1. Quello che però secondo me c’è di sbagliato, alla base, è dire che per una donna la possibilità di arrivare in F1 sia uguale a quella di un uomo. Fisicamente le categorie propedeutiche, ed anche la F1, sono assolutamente impegnative. Ricordo che quando corsi a Monaco in GP2, venendo dalla Formula Master, arrivai a fine gara “demolito”. Facevo persino fatica a tenere la testa dritta perché fisicamente era impegnativo.
Quindi è sbagliato dire che per uomo e donna è uguale e che tanto è uno sport solo di talento, se vogliamo dire così. C’è un limite fisico che bisogna considerare e quello per le donne non è un handicap, ma sicuramente rende più difficile il tutto. Bisogna trovare una donna che abbia le capacità fisiche per reggere un intero gran premio di F1 senza avere una caduta in termini di prestazione, e questa secondo me è una determinante importante che tutti fanno finta che non ci sia ma che in realtà esiste.
Dal punto di vista delle varie situazioni, ora come ora c’è tanta presenza femminile in generale nel motorsport. È uno sport sdoganato anche per tante ragazze grazie ad alcune donne che si sono fatte largo, come la Visser, la De Silvestro o la Frey. Tra tutte forse Jamie Chadwick è quella più interessante, nel senso che ha sempre vinto la W Series senza troppa fatica ed è quella che meriterebbe una chance. Dovrebbe però andare a confrontarsi in F3. Finché rimane autoreferenziale diventa difficile fare un confronto e dire se effettivamente ci sia la possibilità. Mi viene in mente anche Doriane Pin che quest’anno ha vinto il Ferrari Challenge con il supporto anche di Iron Lynx.

Qualcosa si sta muovendo, però che nel futuro immediato possa esserci una donna in F1 è difficile. Mi piacerebbe vedere la Chadwick in F3 per capire il suo reale potenziale in mezzo a tanti piloti promettenti. Per quanto riguarda Tatiana Calderon non ho assolutamente capito la sua scelta di andare in F2 dopo l’esperienza in Indy. Fossi stato in lei mi sarei buttato su un campionato a ruote coperte, come il GT World Challenge, il WEC o i campionati in America.
Ultima domanda veloce, spostandoci nuovamente sulla F2. Chi potrebbe stupirci nel 2023?
Io punto su Bearman. Ci credo davvero e penso che potrebbe essere una bella sorpresa per il 2023.
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