Michael Andretti si scaglia contro i team di Formula 1
10 Gennaio 2023Micahel Andretti definisce “avidi” i team di Formula 1, accusandoli di ostacolare il suo ingresso nella massima serie automobilistica.
La “telenovela” riguardante Michael Andretti e il suo ingresso in Formula 1 potrebbe subire nuovi svilupi in un futuro non troppo lontano. Lo statunitense desidera ardentemente di entrare a far parte della massima serie automobilistica e, per raggiungere tale obiettivo, ha in programma una collaborazione con Cadillac, marchio appartenente alla famiglia General Motors.

Ma se da un lato la proposta sembra allettare il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ansioso di rinfoltire la griglia e portare nuova linfa alla categoria, d’altro canto Andretti finora ha trovato scarso sostegno tra i suoi potenziali rivali. La maggioranza delle scuderie, infatti, vedono invece mal volentieri la compagine statunitense, e le motivazioni sono tra le più disparate. Mercedes e Ferrari, in concorrenza con Cadillac nel mondo automotive per quanto concerne il settore delle vetture di lusso, temono l’elevata visibilità che GM otterrebbe dal suo ingresso in Formula 1. Altri team temono invece la competitività che potrebbe nascere dalle due realtà statunitensi, come ad esempio Red Bull, secondo alcune fonti intenzionata a raggiungere un accordo con Ford in vista del 2026.
Il vero ruolo di Cadillac
Verrebbe da chiedersi quale sia il vero ruolo di Cadillac nell’alleanza con la (eventuale) nuova scuderia di Michael Andretti. In realtà si hanno ben poche informazioni a disposizione. Le due parti interessate non hanno ancora reso noti i dettagli relativi al loro piano di azione, né tantomeno hanno fornito delucidazioni esaurienti circa la produzione e lo sviluppo delle Power Unit.
Finora Andretti e Cadillac si sono solamente limitati ad accennare l’esistenza di un accordo con un attuale produttore di Power Unit, presumibilmente Alpine. L’idea di base è che Cadillac contribuisca al progetto con la propria tecnologia e il proprio know-how, aiutando lo sviluppo del motore e l’aumento delle prestazioni. Ma il sospetto nutrito dai team rivali è che Cadillac possa limitarsi esclusivamente a ribattezzare le unità clienti fornite da Renault, ottenendo un indiscusso vantaggio rispetto la concorrenza di centro gruppo.
Ma come ha precisato lo stesso Andretti ai microfoni di Forbes, quella relativa al rebranding del motore Renault è una notizia priva di fondamento. “È una voce infondata poiché Cadillac sarà molto coinvolta nella produzione delle monoposto. Ovviamente se entrassimo nel 2025 saremmo costretti a progettare una Power Unit con una formula che viene utilizzata tutt’ora. Ma nel 2026 ci saranno varie cose che potremo provare con un nuovo produttore di motori. Quindi, in definitiva, quello del 2026 non potrà essere solamente un motore targato, perché ci sarà la proprietà intellettuale di Cadillac“.
La dura arringa di Andretti: “I team di Formula 1 sono avidi”
Quello di entrare in Formula 1 è un desiderio che Michael Andretti non ha mai celato. Già durante le scorse stagioni, infatti, l’ex pilota statunitense aveva tentato di pianificare il proprio ingresso in Formula 1 senza però riscuotere successo data l‘assenza di un grande produttore in grado di supportare il proprio progetto. Nel giro di un anno Andretti ha quindi maturato un accordo con General Motors nel tentativo di poter finalmente ottenere il via libera dalla FIA, ma allo stato attuale la situazione sembra non essere mutata di molto rispetto lo scorso anno, a maggior ragione se si considera la posizione “dubbia” di Cadillac.
Andretti è consapevole di un possibile rifiuto e, proseguendo l’intervista ai microfoni della testata gionalistica statunitense, ha mosso una dura accusa contro le scuderie della massima serie automobilistica. “Non sarei sorpreso di ricevre un rifiuto. In Formula 1 le scuderie si prendono cura esclusivamente di se stesse, non di ciò che è meglio per la serie. Questa è la differenza tra la posizione del presidente Mohammed e la posizione dei proprietari delle squadre. Il presidente Mohammed sta guardando al futuro di questo sport, perché è un pilota e capisce che la serie deve avere una o due squadre in più“.

Su sollecitazione del giornalista, l’ex pilota statunitense ha poi continuato la sua personale arringa, provando ad analizzare il motivo per cui i team continuano a dimostrare un comportamento restio nei confronti del suo progetto. Andretti non ha dubbi: la causa principale dietro la battaglia politica in atto sarebbe di natura economica e, dunque, da ricercarsi nell’eccessiva avidità dei team rivali. “Si tratta esclusivamente di soldi. I team temono che il loro premio in denaro venga diluito di un decimo, ma al tempo stesso temono anche di perdere tutti gli sponsor americani. […] È una questione di avidità” ha ammesso Andretti.
Michael ha infine concluso l’intervista ammettendo di non essere scoraggiato dalla negatività della situazione in Formula 1, bensì di esserne davvero entusiasta. “Bisogna rimanere concentrati sul proprio lavoro e non ascoltare gli oppositori. Uso gli oppositori come motivazione. È sempre divertente farli tacere“.
Parole molto pesanti che non fanno altro che alimentare ulteriormente le polemiche, infiammando una situazione a dir poco rovente. Non di certo un biglietto da visita ottimale per una persona che mira ad essere uno dei prossimi membri del Circus.