WEC | Lamborghini SC63: la nuova freccia nell’arco del Toro
19 Luglio 2023Lamborghini Squadra Corse ha presentato ufficialmente l’LMDh che debutterà in IMSA e nel WEC dalla prossima stagione.
Nella prestigiosa cornice del Goodwood Festival of Speed, Lamborghini ha presentato l’Hypercar su base LMDh che avrà il compito di portare al debutto la Casa del Toro nella massima serie endurance a partire dal 2024.
Inizialmente, la presentazione al grande pubblico era stata prevista a fine maggio in occasione del 60° anniversario della Casa, ma a causa dei tragicamente noti danni perpetrati dall’alluvione in Emilia Romagna, l’azienda è stata costretta a spostare il luogo scelto per togliere i veli alla sua creazione proprio a Goodwood, seguendo quanto fatto da Porsche lo scorso anno per la 963.
L’ultima creazione di Sant’Agata Bolognese presenta delle linee tanto belle quanto aggressive, evidenziate da una splendida livrea in “verde mantis” e “nero noctis” a richiamare i veicoli stradali Lamborghini, e prende il nome di SC63, dove SC sta per Squadra Corse, mentre il numero 63 omaggia l’anno di fondazione della fabbrica.
La Casa del Toro porterà in pista nel 2024 un unico esemplare con il numero 63 sulla livrea, sia nel WEC che nell’IMSA, e come annunciato lo scorso novembre, il team preposto alla gestione del prototipo sarà Iron Lynx, che per l’occasione avrà a disposizione una sede anche negli Stati Uniti, al fine di gestire al meglio il doppio impegno.

Motore innovativo
Seguendo il regolamento LMDh, la vettura è stata costruita su telaio Ligier e monta un motore V8 biturbo da 3,8 litri sviluppato interamente da Lamborghini, senza attingere a nulla di già predisposto da Porsche o da Audi per il progetto Formula 1.
Stando alla nota ufficiale, il punto di forza del motore sarebbe da ricercare nella sua conformazione chiamata “Cold V”, che prevede il montaggio dei turbo all’esterno delle due bancate dei cilindri, al fine di renderli più facili da alimentare e raffreddare, permettendo inoltre di abbassare le masse e il centro di gravità della vettura.
La soluzione adottata, nasce dal fatto che, basandosi sul regolamento LMDh, la vettura deve rispettare alcuni parametri, come ad esempio la potenza fissata a 500 kW o 680 cv che dir si voglia, ma anche limiti aerodinamici specifici che, combinati con il bilanciamento del prototipo, hanno portato i tecnici a compiere questa scelta, ritenuta la più efficace per ottenere la miglior aderenza degli pneumatici, guidabilità e velocità tanto sul giro secco quanto sulla lunga percorrenza.
Parola d’ordine: struttura e funzionalità
Le sospensioni anteriori sono push-rod e montate direttamente sulla monoscocca, in modo tale da mantenere una distribuzione delle masse ottimale, ma anche di avere il miglior controllo su rollio e beccheggio, senza compromettere la facilità di regolazione.
La campana di collegamento tra motore e cambio opera tanto da elemento strutturale, agendo in maniera diretta sulla rigidità flessionale e torsionale, quanto da elemento funzionale, permettendo di alloggiare al proprio interno la componente elettrica e le sospensioni che mantengono lo stesso schema proposto sull’anteriore.

Sistema frenante e di raffreddamento di primo livello
Due fattori sui quali i tecnici di Lamborghini hanno lavorato con molta attenzione riguardano il sistema frenante e quello di raffreddamento, essendo parte integrante delle gare di durata che ne mettono a dura prova l’efficienza.
È infatti ben noto che, dovendo far fronte a prestazioni estreme e a condizioni climatiche ed ambientali di diversa natura, mantenere performance e affidabilità ad un livello sempre elevato, sia un fattore di grande importanza per poter puntare alla vittoria nelle gare di durata.
A tal proposito, l’obiettivo primario degli uomini di Sant’Agata Bolognese per quanto concerne i freni, è stato quello di trovare un compromesso tra leggerezza, rigidità e durabilità degli elementi, in modo tale da ridurre la necessità di intervento in gara e mantenere allo stesso tempo un’elevata costanza di prestazione e di prevedibilità, al fine di non compromettere i diversi stili di guida dei piloti.
Il lavoro svolto sul sistema di raffreddamento, invece, è facilmente individuabile anche dalle linee della carrozzeria, modellata con lo scopo di rendere più agevole lo scambio d’aria con le componenti.
Esso si compone di ben 8 radiatori di cui 2 intercooler, un radiatore del cambio, un condensatore per l’aria condizionata, un radiatore per l’ERS (Energy Recovery System), uno per l’ESS (Energy Storage System) e due radiatori d’acqua.
Carrozzeria funzionale, ma fedele allo stile Lamborghini
Citato poco fa e non meno importante, è stato il lavoro compiuto sulla carrozzeria, che oltre a dover essere congeniale al raffreddamento e all’aerodinamica, ha lo scopo di incarnare lo spirito Lamborghini.
Il Centro Stile e gli aerodinamici di Squadra Corse hanno unito le forze per rendere la vettura facilmente riconducibile al proprio marchio.
Oltre ai già nominati colori nero-verde, la vettura è arricchita dal tricolore italiano che si mostra tanto sul muso quanto sul tettuccio, mentre una striscia rossa fa capolino dai bordi inferiori dello splitter anteriore e sul fondo delle fiancate.
Il contrasto con il colore verde acceso della vettura si trova grazie al nero del corpo centrale e al carbonio delle parti aerodinamiche come l’ala posteriore e il diffusore.
Ad impreziosire le linee aggressive ci pensano i fari a forma di “Y” installati sia all’anteriore che al posteriore e già apprezzati sui modelli stradali più recenti.
Rimanendo concentrati sul rimando al marchio Lamborghini, sulle pance laterali è possibile vedere un “condotto NACA” ispirato alla presa d’aria della leggendaria Countach, modellato per convogliare l’aria sul disco del freno posteriore, mentre il passaruota che lo sovrasta mantiene l’effetto visivo di accelerazione verso l’anteriore già apprezzato sulla Revuelto.

Line-up e debutto in pista
In questi mesi di attesa, lo sviluppo della vettura è proseguito incessantemente grazie al simulatore dinamico con il contributo dei piloti ufficiali Mirko Bortolotti, Andrea Caldarelli, Romain Grosjean e Daniil Kvyat.
Ai quattro appena citati si aggiungeranno poi altri due piloti che andranno a comporre la line-up della Casa del Toro.
Al momento, non è ancora chiara la divisione degli equipaggi fra IMSA e WEC, ma la certezza è che saranno tutti presenti in occasione della 24h di Le Mans 2024.
La prima apparizione in pista della SC63 è previsto nel mese di agosto.
