L’incredibile (e spiacevole) weekend in Iowa di Benjamin Pedersen
24 Luglio 2023Nell’articolo di oggi raccontiamo la storia del tormentato weekend di Benjamin Pedersen in quel di Newton, in Iowa, conclusosi con la squalifica da gara 2 perché reputato troppo lento.
Benjamin Pedersen ha avuto un fine settimana da incubo in quel dell’Iowa, dove si è tenuto il classico double header di Newton, ormai tradizione del calendario Indycar.
Il danese con passaporto americano ha avuto un’ottima carriera nelle propedeutiche alla Indycar, arrivando 4° all’esordio in Indy Lights nel 2021, calcando per ben 6 volte il podio e 5° nel 2022, anno in cui ha ottenuto la prima vittoria nel campionato cadetto in quel di Portland. In entrambe le stagioni ha corso con HMD Motorsport, team il cui proprietario è Henry Malukas, padre dell’attuale pilota Dale Coyne David.

Pedersen e l’arrivo in Indycar
Nel mese di giugno sempre del 2022, Benjamin ha avuto la prima opportunità al volante di una IR-12, prendendo parte ad un test a bordo della Juncos Hollinger Racing a Sebring, mentre l’anno dopo ha ottenuto la chiamata per fare il grande salto: è arrivata l’offerta di AJ Foyt, orfana del partente Kyle Kirkwood per il 2023. Pedersen è così arrivato in Indycar, la sua prima esperienza nella “classe regina” del motorsport americano. La stagione, però, non è andata nel migliore dei modi sinora per lui. Gli unici risultati degni di nota sono un 15° posto nell’ovale del Texas, ed un’apparizione in fast 12 per il gran premio di Indianapolis, corso nel road course del circuito dell’Indiana. Sfortunatamente per lui non riuscirà a convertire questo ottimo risultato in qualcosa di soddisfacente in gara. Benjamin infatti rientra ai box nel giro di ricognizione prima della green flag, per poi tornare in pista doppiato. Finirà la gara a 6 giri da Palou, il vincitore del gran premio.
L’Iowa: prima parte
Arriviamo quindi al nocciolo della storia: l’Iowa. Benjamin arriva in Iowa da 26° in classifica, con soli 90 punti conquistati. 2 in meno di Sting Ray Robb, il secondo peggior rookie della stagione e solo 2 in più dell’ultimo classificato tra i piloti full-time, ovvero Simon Pagenaud.
Il danese è reduce dal ritiro a Toronto al primo giro e dalle polemiche lanciate da vari piloti dopo la gara a Lexington, in Mid-Ohio. Benji, infatti, secondo l’opinione di piloti come Malukas, O’Ward e Palou, che hanno faticato nel doppiarlo, è stato una vera e propria spina nel fianco.
Pedersen arriva quindi nello short-track più veloce al mondo in cerca di riscatto, d’altronde nell’ovale del Texas aveva ottenuto il miglior risultato della stagione, ed in Iowa poteva porre fine ad un periodo costernato da ritiri e delusioni. A Newton, però, succede tutt’altro: nelle prove libere compie 83 giri, e si classifica ultimo con una media di sole 166 miglia orarie. Il suo sabato maledetto non finisce qui, infatti la sua monoposto non supera i controlli tecnici e viene quindi costretta a rimanere ferma. Benjamin non può prendere parte alle qualifiche e partirà ultimo sia in gara 1, che in gara 2.
Gara 1 per lui è completamente incolore, Benji è l’ultimo pilota a tagliare il traguardo, arrivando 27° a 15 giri da Newgarden, ed a 6 dal penultimo classificato: il compagno di squadra Santino Ferrucci.
Pedersen riceve anche un drive-through durante la gara, per un unsafe release in pit-lane che coinvolge sia Ferrucci, che la Andretti di De Francesco.
L’Iowa: seconda parte
Eccoci alla domenica. Tempo di gara 2 in quel dell’Iowa: Pedersen deve portarla a casa, e magari migliorare il risultato del giorno prima.
La corsa non comincia nel migliore dei modi però: infatti dopo 15 giri viene già doppiato. La gara prosegue, ma la situazione non migliora: Pedersen viene doppiato da tutti, sembra una vera e propria chicane mobile. Dopo poco i giri di distanza dal primo sono 5, mentre quelli dal pilota davanti a lui (Ed Carpenter) ben 2.
Il danese compie 193 tornate, viene doppiato 9 volte e poi riceve una sentenza molto insolita e spiacevole: deve fermarsi, la sua gara è finita. La direzione gara ha reputato Pedersen troppo lento, ed ha deciso di optare per la squalifica del pilota dalla gara. Una sentenza appunto molto insolita, e che non si vede da 11 anni. L’ultima volta in cui venne applicata risale al 2012, in cui Jean Alesi e Simona De Silvestro subirono la squalifica dalla 500 miglia di Indianapolis sempre per lo stesso motivo.

La storia di Alesi è anche più tormentata di quella di Pedersen: infatti lui dei 200 giri previsti, ne percorse solo 14.
Tornando all’Iowa, Pedersen non sarà l’unico squalificato dalla gara. Anche Sting Ray Robb verrà estromesso dalla contesa, a causa di un pit-stop molto pericoloso da parte della sua crew, che ha fatto volare una ruota in pista. La direzione gara, dopo questo avvenimento, ha optato anche in questo caso per la squalifica del pilota.