F1 | Qualifiche GP Messico – Analisi Telemetria: sorprendono Ferrari e AlphaTauri

F1 | Qualifiche GP Messico – Analisi Telemetria: sorprendono Ferrari e AlphaTauri

29 Ottobre 2023 0 Di Leonardo Raffaelli

La SF-23 è la migliore nei rettilinei, la Red Bull è “anonima” e l’AT04 fa suo il tortuoso 3° settore, mentre deludono McLaren e Mercedes.

Sono ora 4 le pole position stagionali conquistate da Charles Leclerc. Nelle qualifiche del GP di Città del Messico il monegasco ha primeggiato contro ogni previsione, battendo Sainz di 67 millesimi, che ha permesso alla Ferrari di monopolizzare la prima fila. Dietro le due Rosse scatteranno Verstappen, arrivato a un decimo dalla P1, uno straordinario Ricciardo e un buon Perez. In griglia chiuderanno la top 10 Hamilton, Piastri, Russell, Bottas e Zhou.

Per quanto riguarda la lotta tra i top team, da un lato le SF-23 stupiscono, mentre le Mercedes e le McLaren deludono le aspettative. Le Red Bull sembrano invece aver perso la loro irresistibilità, complice anche la penuria di aggiornamenti rispetto agli avversari. Va segnalato che i primi 8 sono tutti racchiusi in mezzo secondo e che Norris dovrà partire dal fondo, essendo stato eliminato in Q1 in modo sfortunato. Sorprendono anche l’AlphaTauri, apparsa in forma questo weekend e nell’ultimo periodo, il suo alfiere australiano, riuscito a frapporsi tra le due RB19, e l’Alfa Romeo, capace di centrare una doppia Q3.

Disclaimer

In vista della gara può essere utile studiare la telemetria per capire meglio i valori in campo e i loro punti di forza e debolezza. A questo punto si prosegue con 4 confronti: il primo, più approfondito, tra Leclerc e Verstappen e gli altri tre, più generici, tra il poleman e, a turno, uno tra Ricciardo, Hamilton e Piastri. L’analisi che segue si basa sui dati telemetrici estrapolati grazie ad un software interno di Fuori Pista, ed il periodo di campionamento è di circa 14 metri. Pertanto, i dati non possiedono un’elevata precisione, ma sono sufficientemente accurati per trarre alcune interessanti conclusioni. Si consiglia di zoomare sulle immagini della telemetria per una lettura migliore. Per i numeri e i nomi delle curve usati, invece, si consiglia di consultare questa mappa del circuito. Per quanto riguarda la “legenda” dei grafici e i tempi sul giro,

Pilota e posizioneColoreMiglior giroDistacco dal 1°1° settore2° settore3° settore
1°) LeclercRosso1:17.16627.291 (migliore assoluto)29.85320.022
3°) VerstappenBlu1:17.263+0.097s27.36929.818 (migliore assoluto)20.076
4°) RicciardoBianco1:17.382+0.216s27.56129.84619.937 (migliore assoluto)
6°) HamiltonTurchese1:17.454+0.288s27.46029.88120.113
7°) PiastriArancione1:17.623+0.457s27.51829.97920.126

Confronto Leclerc-Verstappen

Sul rettilineo principale entrambi toccano la velocità massima di 351 Km/h. Per la curva 1 Leclerc frena appena dopo, ma nella 1° chicane riesce comunque a mantenere delle velocità di percorrenza leggermente superiori. Verstappen invece prepara meglio l’uscita, ma sembra faticare col posteriore. Prima di curva 4 il pilota della Red Bull non va oltre i 317 Km/h, 3 Km/h in meno del rivale. Ciononostante alla fine del 1° settore il gap tra i 2 è di circa 8 centesimi a favore del monegasco.

Anche alla 4 e alla 6 il #16 frena più tardi, guadagnando nel 1° caso ma perdendo nel 2°. Il ferrarista, addirittura, tocca prima dell’ambigua doppia destra di curva 6 165 Km/h, 14 Km/h in più dell’olandese, che però predilige la trazione. Nel tratto compreso tra l’ingresso di curva 4 e quello di curva 7, l’alfiere della Rossa incrementa il distacco di quasi 90 millesimi. Si entra adesso nella sezione più veloce del circuito, quella dei curvoni veloci. Dalla 7 alla 9 il #1 recupera 4 centesimi, per via del suo approccio che, rispetto a quello dell’avversario, favorisce l’uscita a scapito della percorrenza. È però tra curva 10 e curva 11 che Verstappen ricuce di più su Leclerc, grazie a una minore parzializzazione dell’acceleratore. Alla fine della 2° parte del giro il monegasco mantiene comunque un vantaggio di quasi mezzo decimo sull’olandese.

Arriva ora il tratto più lento della pista. Ancora una volta, alla 12, il #16 raggiunge una velocità massima superiore di pochi Km/h e frena più tardi. In curva 13 la tendenza è sempre la solita, col ferrarista che è sempre “ritardo” rispetto al campione del mondo in carica. Tra la 14 e la 15 il #1 sembra però esitare nuovamente in trazione, come testimonia la sua pressione sull’acceleratore, meno fluida e graduale di quella dell’avversario. All’ultima curva si ritrova per l’ennesima volta l’approccio “sfalsato” tra i 2. In uscita dalla 16 Verstappen esce meglio, ma ciò non basta. Il distacco finale è di 97 millesimi a favore di Leclerc.

Da questa analisi si può dedurre che la SF-23 è più veloce nei rettilinei, come accaduto più volte quest’anno, ma è riuscita anche a trovare, evidentemente, un buon setup, data la bontà della velocità nelle curve e della trazione. La RB19 è sicuramente migliore nelle curve veloci, ma non è dominante. La monoposto di Milton Keynes sembra invece faticare col posteriore in uscita, segno di un assetto forse troppo nervoso.

La Ferrari è comunque una sorpresa, considerando anche che nelle FP3 si è concentrata sulla simulazione di passo gara per cercare di risolvere il grave degrado gomme che l’affliggeva al venerdì. Un ulteriore fattore che fa meravigliare è l’ottimo compromesso tra top speed (e, in generale, potenza del motore) e affidabilità. L’anno scorso, infatti, le F1-75 dovettero correre depotenziate per non incorrere in problemi tecnici. In particolare era il turbo a soffrire, complice l’elevata altitudine a cui corre il GP. La Rossa sembra perciò aver risolto questo problema.

Confronto Leclerc-Ricciardo-Hamilton-Piastri

Mettendo a confronto Ricciardo con Leclerc, risalta subito il grande ed eccessivo drag di cui soffre l’AlphaTauri. Prima di curva 1 e di curva 4 l’AT04 paga un deficit di addirittura 9 Km/h (rispettivamente 351 vs 342 e 320 vs 311), perdendo quasi 3 decimi nel solo 1° settore. Nelle curve, soprattutto quelle lente, invece, l’australiano guadagna e non è un caso che sia suo il miglior tempo nel T3. La vettura faentina gode infatti di un’ottima stabilità al posteriore, che le permette di spiccare nelle tortuose accelerazioni dopo le curve lente.

Si comparano ora Hamilton e Leclerc. La Mercedes, pur non essendo a livello dell’AlphaTauri, è nettamente più lenta della SF-23 nei rettilinei. Sul rettilineo principale e su quello dopo la 1° variante le top speed dell’inglese sono rispettivamente di 345 Km/h e 312 Km/h. Continuando l’analisi emerge che la W14, in continuità con quanto visto durante la stagione, non presenta punti forti. La monoposto della Stella è infatti buona nella trazione e buona in tutti i tipi di curve, ma non spicca in nessun ambito. Il tallone d’Achille di questa vettura è invece noto, ossia la ridotta velocità nei rettilinei.

Infine, si studiano Piastri e Leclerc. La McLaren è molto vicina alla Mercedes nelle top speed, risultando appena superiore: il #81 raggiunge quota 346 Km/h prima della 1 e quota 312 Km/h prima della 4. La MCL60 soffre però particolarmente le curve lente: tra curva 4 e 7 e nell’ultimo settore l’australiano perde oltre 3 decimi. Nei curvoni veloci, invece, la vettura “papaya” si conferma ottima e in linea con Red Bull, guadagnando circa 150 millesimi tra l’ingresso di curva 7 e l’uscita di curva 11.

Conclusioni

A prescindere da ciò che si può dunque trarre dall’analisi di questi dati, bisogna ricordare che l’autodromo di Città del Messico è estremamente particolare e non è quindi troppo indicativo per stabilire i valori in campo. A ogni modo, le 5 vetture prese in considerazione presentano delle caratteristiche molto diverse. Seguono quindi i loro punti di forza e di debolezza in breve.

La Ferrari è la più veloce nei rettilinei e, avendo trovato un buon compromesso con l’assetto, riesce a non perdere troppo nelle curve. La Red Bull, che pur rimanendo superiore è stata ormai raggiunta dalle altre vetture, è anch’essa ottima per quanto riguarda le top speed e lo è anche nei curvoni veloci. L’AlphaTauri è invece la più lenta nei rettilinei, ma compensa nelle curve lente e in trazione. La Mercedes non ha punti forti, ma soffre con le velocità massime. Infine la McLaren è in linea con la W14 per quanto riguarda la velocità nei rettilinei e con la RB19 per quanto riguarda la velocità nelle curve veloci, ma fatica nei tratti lenti.

Da questa rassegna è interessante notare che le due monoposto migliori sul giro singolo, ossia Ferrari e Red Bull, lo sono anche nei rettilinei. Perciò si può intuire che per andare forte in Messico, almeno sul giro singolo, è necessario avere innanzitutto delle buone velocità di punta. Guardando alla gara, al di là del fatto che la Red Bull non è più irresistibile, come dimostra anche il GP degli Stati Uniti della scorsa settimana, analizzando i dati delle simulazioni di passo gara delle FP2 e considerando l’ordine di partenza, Verstappen partirà sicuramente come favorito per la vittoria, ma dovrà fare attenzione agli avversari.

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