AlphaTauri, i sottovalutati che hanno reso al di sotto delle proprie capacità.
23 Dicembre 2021Il team faentino, che ha spesso avuto la terza auto migliore della griglia, ha finito in sesta posizione nel mondiale costruttori. Scopriamo le cause di questo risultato ma anche i motivi per cui il 2022 sarà migliore.
Bene ma non benissimo

Se si guardano esclusivamente i risultati, il 2021 è stato un grande anno per l’AlphaTauri: il sesto posto nei costruttori (eguagliando il miglior risultato di sempre dell’ex Toro Rosso) e il record di 142 punti ne sono la dimostrazione.
Tuttavia, la squadra con sede a Faenza avrebbe potuto fare molto di più.
Si è dimostrato che la macchina era la quinta migliore della griglia (molto vicina a Ferrari e McLaren) e le brillanti performance in qualifica di Pierre Gasly (tra i primi 6 per 16 volte su 22) lo hanno confermato.
Se, però, si guarda la classifica, l’AlphaTauri è stata preceduta non solo da Ferrari e McLaren, ma anche dall’Alpine.
Persino se si raddoppiassero i già considerevoli 110 punti di Gasly, la squadra avrebbe terminato alle spalle dei due contendenti per il terzo posto.
Questo, comunque, non è il problema più importante: la delusione è stata chiudere dietro all’Alpine.
Quali sono i motivi?

Secondo il direttore tecnico Jody Egginton, questo è dovuto a due cause principali.
Per prima cosa, Gasly si è trovato spesso da solo a lottare contro le due Alpine di Fernando Alonso ed Esteban Ocon, mentre il compagno Yuki Tsunoda ha dovuto fare i conti con l’inesperienza e ha portato a casa 32 punti, non sufficienti per battere il team francese.
Il 25enne di Rouen ha terminato tra i primi 10 in 15 occasioni, mentre sono state solo tre le volte in cui entrambi i piloti sono andati a punti.
Inoltre, l’Alpine ha vinto la battaglia per il quinto posto con due sole gare (in Ungheria e in Qatar), in cui ha ottenuto il 40% dei punti stagionali.
I segnali positivi per il 2022

Il quarto e quinto posto con cui la AT02 ha chiuso la stagione ad Abu Dhabi fanno comunque ben sperare per l’immediato futuro.
Con risultati più costanti rispetto agli anni passati, un brillante Gasly e uno Tsunoda in crescita, la squadra faentina può ben sperare per il 2022 e può dimostrare di essere molto più che solo la “sorella minore” della Red Bull.