La Brawn GP e il suo doppio diffusore

La Brawn GP e il suo doppio diffusore

2 Gennaio 2022 1 Di Simone Vomiero

Innovazioni e zone grigie del regolamento. Ecco quali sono le armi che hanno consentito alla Brawn GP di conquistare il campionato 2009.

Nella storia della Formula 1 si è assistito a numerosi episodi in cui sono state sfruttate le zone grigie del regolamento per costruire elementi rivoluzionari. Né è un esempio il DAS utilizzato durante la stagione 2020 da Mercedes. Nel 2009 però, si è assistito a qualcosa di incredibile. La Brawn GP, neonata scuderia britannica originata dalle ceneri della Honda, si è presentata ai test prestagionali a Barcellona con un auto molto competitiva. Da qui scaturirono una serie di polemiche riguardo il fondo della monoposto, il quale veniva reputato la causa di queste prestazioni. Ferrari, Red Bull e Renault presentarono un reclamo, poi rifiutato dalla Fia. Ma perché questo fondo venne ritenuto illegale da alcuni team? Per la stagione 2009, come già detto, vennero introdotti dei cambi al regolamento.

Innovazioni e zone grigie del regolamento. Ecco quali sono le armi che hanno consentito alla Brawn Gp di conquistare il campionato 2009.

Di quelli introdotti, a noi interessano quelli riguardanti le ali. L’alettone anteriore venne ingrandito. La sua larghezza passò da 140 a 180 cm di larghezza. L’ala posteriore invece venne alzata, passando da 80 a 95 cm di altezza, e ristretta, passando da 100 a 75 cm di larghezza. In più vennero vietate tutte le pinne e le altre soluzioni adottate sulle fiancate nelle stagioni precedenti. Cosi facendo il carico aerodinamico di queste vetture venne fortemente diminuito. Qui l’intuizione di Ross Brawn e dei suoi ingegneri si rivelò fondamentale. I tecnici britannici intagliarono il fondo nella sua parte finale, nella zona dell’asse posteriore, creando due fori simmetrici. La funzione di questi era convogliare parte dell’aria che passava in quella zona in un canale posto al centro del classico diffusore, nell’area finale del fondo scalinato. Così facendo la downforce venne aumentata significativamente. Per consentire la costruzione del doppio diffusore Brawn decise di produrre la scatola del cambio da sé. Anche questa fu una mossa azzardata, visto che Mercedes aveva offerto questa assieme al motopropulsore. Questo concentrato di innovazioni chiamato BGP 001 consentì alla Brawn di aggiudicarsi il titolo costruttori e Jenson Button quello piloti.

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