Alpine, nessuna concessione sulla Power Unit

Alpine, nessuna concessione sulla Power Unit

19 Ottobre 2023 0 Di Leonardo Raffaelli

La FIA ha rifiutato la richiesta del team di Enstone di poter intervenire sul suo propulsore per ridurre il gap di potenza dagli avversari.

Attualmente in F1 ci sono solo 4 motoristi, ossia Ferrari, Mercedes, Red Bull Powertrains e Renault. Se i primi tre sono grossomodo allo stesso livello, non si può dire lo stesso dell’ultimo, la cui Power Unit, equipaggiata dalla sola Alpine, accusa un importante deficit di potenza da quelle avversarie. Una prova lampante di questo fatto si è avuta a Monza, dove, usando tutti i team configurazioni aerodinamiche da basso carico, le A523 non hanno potuto sfruttare i loro punti di forza, ossia la ridotta resistenza all’avanzamento e l’ottima efficienza aerodinamica, e sono rimaste imbottigliate nelle retrovie per tutto il weekend.

Cosa dice il Regolamento Tecnico

Il problema delle monoposto di Enstone non è però risolvibile nel breve periodo, dal momento che i propulsori sono stati congelati il 1° settembre 2022 e non potranno essere modificati fino al 2025, fatta eccezione per dei casi particolari. La FIA ha però lasciato la possibilità di intervenire sulle PU solo per perfezionare, almeno come scopo primario, l’affidabilità. Le correzioni volte a migliorare direttamente le prestazioni dei motori possono essere deliberate solo se “non tutte le Power Unit rientrano nel 2%”, cioè solo se una di esse accusa un distacco di potenza dalla più performante superiore al 2% degli oltre 1000 CV di cui dispone una F1.

Le vicende

Qualche mese fa i tecnici dell’Alpine, in seguito a delle verifiche, avevano stimato che il propulsore Renault soffre di un deficit di 30 CV (~3%) da quelli avversari. Perciò, la compagine anglo-francese aveva richiesto alla Federazione di poter intervenire sulle prestazioni del proprio motore per ridurre il gap dagli altri Costruttori. Secondo quanto appreso da AMuS, la FIA avrebbe però rifiutato la richiesta di intervento della squadra di Famin. Il motivo di questa mancata concessione è da rintracciare in delle contro-analisi effettuate dagli ingegneri della Federazione. Queste indagini avrebbero portato alla conclusione che il distacco della PU Renault da quelle Ferrari, Mercedes e Red Bull è di circa 15-20 CV (<2%).

Perciò Alpine, che pare aver comunque accettato il verdetto finale senza appellarsi e fare ricorsi, non potrà modificare il suo propulsore e sarà obbligata a portarsi dietro questo deficit prestazionale sino al 2025. Dal 2026, quando entreranno in vigore i nuovi e rivoluzionati Regolamenti, le squadre potranno ripartire da capo, ma fino ad allora i tecnici di Enstone dovranno inventarsi qualcosa di diverso per arrivare a lottare per le vittorie e i Titoli. In conclusione, questo “no” è un autentico colpo basso per il team anglo-francese che sta vivendo un anno piuttosto complicato e al di sotto delle aspettative.

I piani per il futuro

Guardando in avanti, Bruno Famin, Team Principal, ha dichiarato che Alpine si concentrerà sullo sviluppo prioritario del propulsore 2026. Nel prossimo futuro, invece, emerge che le prossime monoposto di Enstone di un nuovo telaio e di un nuovo cambio, che avrà lo scopo di riorganizzare gli ingombri interni della vettura in modo da lasciare più spazio fisico al fondo e produrre più carico aerodinamico.

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