Da Hamilton a Webber: i 10 piloti più fedeli.

Da Hamilton a Webber: i 10 piloti più fedeli.

7 Aprile 2022 0 Di Matteo Poletti

Nonostante la debacle in Arabia Saudita, Lewis Hamilton ha soffiato a Michael Schumacher un altro record, quello del maggior numero di gare corse con la stessa squadra. Scopriamo gli altri otto fedelissimi che completano la top 10.

Lewis Hamilton, Mercedes (180 gare)

hamilton mercedes

Il weekend di Jeddah non verrà ricordato da Lewis Hamilton per i risultati ottenuti in pista. Il sette volte campione del mondo inglese, infatti, ha terminato la corsa in decima posizione, dopo essersi qualificato sedicesimo. Tuttavia, la sola partecipazione alla gara gli ha consentito di strappare l’ennesimo record a Michael Schumacher, salendo in cima alla classifica dei piloti con il maggior numero di gare disputate con una scuderia.

Nel 2013, dopo sei anni e un titolo vinto in McLaren, Hamilton approda in Mercedes, un marchio storico ma ancora senza vittorie mondiali dal suo ritorno nel 2010. “Ti sei trasferito dalla McLaren alla Mercedes. Non è un po’ come passare dal Manchester United al West Ham?“, gli chiede Jeremy Clarkson in una puntata di Top Gear, alludendo a una presunta mossa sbagliata in termini di mercato. Ma Lewis smentirà Clarkson e molti altri in pochissimo tempo.

In coppia con l’amico-rivale Nico Rosberg, il pilota di Stevenage vince il campionato nel 2014 e nel 2015, prima di vedere Nico trionfare (e poi ritirarsi) nel 2016. Con il nuovo compagno Valtteri Bottas, Hamilton trionfa per quattro stagioni di fila (2017, 2018, 2019, 2020) e arriva ad un soffio dall’ottavo titolo nel 2021 (vinto da Max Verstappen). Oltre che la coppia più longeva, Hamilton-Mercedes è anche il binomio più vincente: 8 titoli costruttori e 6 piloti dal 2014 al 2021.

Michael Schumacher, Ferrari (179 gare)

schumacher ferrari

Tra il 5 e il 16 agosto 1995, Michael Schumacher si sposa due volte. Sì, perché prima convola a nozze con la fidanzata Corinna, poi ufficializza l’accordo che lo lega alla Ferrari per i due anni successivi, nella speranza di riportare a Maranello un titolo piloti che manca dal 1979. Dopo quattro stagioni in cui l’obiettivo si fa sempre più vicino ma non viene mai raggiunto, nel 2000 il Kaiser conquista il suo terzo alloro iridato a Suzuka. “Ce l’abbiamo fatta, ce l’abbiamo fatta!“, esulta commosso in radio.

Inizia così l’era più vincente della storia della Ferrari, che porta a Maranello cinque campionati piloti e costruttori in altrettanti anni, proiettando l’asso tedesco in una dimensione mitica, tra gli dei del volante. Dopo due stagioni (2005 e 2006) che vedono trionfare Fernando Alonso, il nuovo che avanza, Schumi e la Rossa decidono di separarsi, ponendo fine a uno dei cicli di maggior successo della storia di questa competizione.

Kimi Raikkonen, Ferrari (151 gare)

raikkonen ferrari

Otto stagioni con il Cavallino divise in due blocchi portano Iceman al terzo posto di questa classifica. La sua avventura in rosso inizia nel 2007, quando l’ex McLaren accetta l’arduo compito di sostituire sua maestà Michael Schumacher. Detto fatto: alla fine della stagione, Kimi è campione del mondo per un punto sui piloti della sua ex squadra, Lewis Hamilton e Fernando Alonso.

Dopo un 2008 in cui contribuisce alla vittoria del mondiale costruttori assieme al compagno Felipe Massa e un 2009 complicato, il finlandese dice momentaneamente addio alla Ferrari e alla Formula 1. Tornerà a Maranello nel 2014, affiancando prima Fernando Alonso poi Sebastian Vettel e vincendo un solo Gran Premio ad Austin nel 2018, la sua ultima stagione in rosso.

David Coulthard, McLaren (150 gare)

coulthard mclaren

Dopo due stagioni alla Williams, che promuove David Coulthard a pilota titolare dopo la morte di Ayrton Senna nel 1994, lo scozzese si fa le ossa in un altro team inglese, la McLaren, dal 1996 al 2004. In coppia con Mika Hakkinen fino al 2001, permette alla scuderia di Woking di vincere un mondiale costruttori nel 1998.

La sua stagione migliore arriva nel 2001, l’ultima del compagno Mika, quando con 65 punti termina l’anno da vicecampione del mondo alle spalle di Michael Schumacher, mentre il team-mate finlandese vince due titoli nel 1998 e 1999.

Felipe Massa, Ferrari (139 gare)

Felipe Massa arriva in Ferrari nel 2006 e, dopo due anni da gregario prima di Schumacher e poi di Raikkonen, nel 2008 arriva a giocarsi il mondiale all’ultima gara con Lewis Hamilton. Sul circuito di Interlagos, a casa sua, Felipe domina il weekend e si laurea campione del mondo… per qualche secondo.

All’ultima curva dell’ultimo giro, infatti, la McLaren di Hamilton passa la Toyota di Glock e l’inglese conquista il primo dei suoi sette titoli. Dopo aver perso il titolo, nel 2009 Massa deve fare i conti con una F60 non competitiva e in Ungheria rischia grosso quando un bullone della Brawn GP di Barrichello gli finisce in un occhio, costringendolo a saltare il resto della stagione.

Tornato nel 2010, è protagonista di un episodio controverso in Germania, quando gli viene chiesto di far passare il nuovo compagno Alonso, venendo privato di una probabile vittoria.
Dopo altri tre anni all’ombra dello spagnolo, nel 2014 Felipe viene rimpiazzato dal vecchio compagno Raikkonen e chiude la carriera in Williams.

Nico Rosberg e Jenson Button, Mercedes e McLaren (136 gare)

nico rosberg jenson button

Nico Rosberg e Jenson Button possono vantarsi di essere gli unici due piloti della storia ad avere battuto Lewis Hamilton da suoi compagni di squadra.

Il primo, cresciuto in Williams, nel 2010 viene scelto dalla Mercedes insieme a Michael Schumacher per il ritorno in F1 delle frecce d’argento.
Con il team di Brackley ottiene la sua prima vittoria in Cina nel 2012 e, compagno di squadra di Hamilton dal 2013, riesce a batterlo di 5 punti nel 2016, la sua ultima stagione prima del ritiro dalle corse.

Il secondo viene chiamato dalla McLaren nel 2010 forte del titolo vinto la stagione precedente e al secondo anno da compagno di Hamilton riesce a batterlo, laureandosi vicecampione del mondo alle spalle di Sebastian Vettel.
Dopo il passaggio di Lewis alla Mercedes, Button vive un anno turbolento con Sergio Perez, prima di venire affiancato da Kevin Magnussen nel 2014 e da Fernando Alonso nel 2015.

I due campioni del mondo soffrono la scarsa affidabilità del motore Honda e Jenson decide di appendere il casco al chiodo a fine 2016.
Richiamato per sostituire Alonso, impegnato a rincorrere la triple crown ad Indianapolis, registra un’ultima presenza a Monaco, conclusa con un ritiro e una penalità che aspetta ancora di essere scontata.

Jacques Laffite, Ligier (132 gare)

L’unico pilota “d’altri tempi” di questa classifica è Jacques Laffite, che disputa ben 132 al volante della Ligier. Il percorso di questo binomio inizia nel 1976, quando il team francese debutta nella massima serie, registrando subito una pole al Gran Premio d’Italia.

Il 1977 e il 1978 sono due stagioni di transizione, durante cui Laffite riesce comunque a vincere la sua prima gara in Svezia. Nel 1979 il francese vince le prime due gare e lotta per il titolo fino alla fine, chiudendo però solo quarto. Si ripete nel 1980 e nel 1981, prima di vivere anni altalenanti con una parentesi biennale alla Williams (1983-84).

Tornato alla Ligier, nel 1986 un incidente al via a Brands Hatch gli procura fratture ad entrambe le gambe e pone fine alla sua carriera in F1. “Jacquot” è ancora il pilota più vincente della storia della Ligier con 6 vittorie.

Mika Hakkinen, McLaren (131 gare)

mika hakkinen mclaren

Mika Hakkinen inizia la sua avventura in McLaren nel 1993 nelle vesti di collaudatore prima di essere promosso a titolare al fianco di Ayrton Senna per le ultime tre gare, quando Michael Andretti torna a correre negli Stati Uniti.

Il giovane finlandese stupisce subito tutti, terminando le sue prime qualifiche davanti al compagno brasiliano e conquistando il primo podio alla seconda gara, in Giappone. A Jerez, sede della gara finale del 1997, Hakkinen approfitta del duello tra i contendenti al titolo Schumacher e Villeneuve per cogliere la prima vittoria in carriera.

C’è voluto tanto tempo per arrivare in cima, ma una volta lassù, Hakkinen non si ferma più. Batte Schumacher su Ferrari per vincere il titolo del 1998 e fa il bis nel 1999 beffando Irvine, mentre Schumacher è fuori dai giochi per infortunio. Nell’anno del suo primo alloro iridato, permette anche alla McLaren di vincere il titolo costruttori.

Il finlandese inizia il nuovo millennio venendo sconfitto da Schumacher nel 2000 prima di ritirarsi dalle corse alla fine del 2001. Il 53enne di Vantaa opta inizialmente per un anno sabbatico, prima di rendere definitivo il ritiro nel corso del 2002.

Mark Webber, Red Bull (129 gare)

mark webber red bull

Mark Webber completa la top 10 di questa particolare classifica. L’australiano viene ingaggiato già 31enne dalla Red Bull nel 2007, affiancando un altro pilota esperto, David Coulthard. Con una scuderia ancora acerba e che paga lo scotto del debuttante, i due veterani non riescono ad ottenere grandi risultati.

Nel 2009 la situazione cambia. Webber viene affiancato dal giovane Sebastian Vettel e la Red Bull si gioca il titolo con la Brawn GP. La casa bibitara viene sconfitta, ma la vettura è abbastanza veloce da permettere all’australiano di cogliere il suo primo successo in F1 al Nurburgring.

Dal 2010 al 2013 (ultimo anno in F1 per Mark) la Red Bull domina in lungo e in largo, ma Webber si vede sopravanzare nelle gerarchie dal più promettente Vettel, già vicecampione nel 2009, che vince quattro titoli di fila. I due sono protagonisti di episodi controversi (come in Turchia nel 2010 o in Malesia nel 2013) ma portano a Milton Keynes quattro mondiali costruttori.

+ posts