F1 | L’analisi del weekend del GP del Giappone
26 Settembre 2023A Suzuka Red Bull torna a dominare mentre McLaren è 2° forza davanti a Ferrari e Mercedes. Aston Martin continua ad arrancare.
È arrivato il momento di tirare le somme dopo il weekend del GP del Giappone. A Suzuka Verstappen ha colto la 13° vittoria stagionale, dominando in lungo e in largo. Sul podio assieme all’olandese sono saliti i due alfieri della McLaren, Norris e Piastri, che hanno preceduto Leclerc e Hamilton. Di seguito l’analisi scuderia per scuderia e una tabella contenente i dati più importanti della gara:
Pilota | Team | Media passo gara | Distacco dal 1° | Strategia |
1°) Verstappen | Red Bull | 1:37.22 | – | M-M-H |
2°) Norris | McLaren | 1:37.54 | +0.32s | M-H-H |
3°) Piastri | McLaren | 1:38.11 | +0.89s | M-H-H |
4°) Leclerc | Ferrari | 1:38.19 | +0.97s | M-M-H |
5°) Hamilton | Mercedes | 1:38.20 | +0.98s | M-H-H |
6°) Sainz | Ferrari | 1:38.30 | +1.08s | M-M-H |
7°) Russell | Mercedes | 1:38.88 | +1.66s | M-H |
8°) Alonso | Aston Martin | 1:38.77 | +1.55s | S-H-H |
9°) Ocon | Alpine | 1:39.21 | +1.99s | M-H-H |
10°) Gasly | Alpine | 1:38.66 | +1.44s | M-H-H |
11°) Lawson | AlphaTauri | 1:39.27 | +2.05s | S-M-H |
12°) Tsunoda | AlphaTauri | 1:39.33 | +2.11s | S-M-H |
13°) Zhou | Alfa Romeo | 1:39.28 | +2.06s | S-S-H |
14°) Hulkenberg | Haas | 1:38.82 | +1.61s | S-M-H-M |
15°) Magnussen | Haas | 1:39.39 | +2.18s | M-H-H |
Red Bull e McLaren
Dopo un fine settimana a Singapore piuttosto incolore, la Red Bull torna a primeggiare. La scuderia di Horner ha potuto contare sul binomio perfetto Verstappen-RB19 e ha vinto senza alcuna preoccupazione o senza alcuna messa in dubbio. L’olandese ha imposto in gara un ritmo semplicemente inarrivabile per gli altri e ha permesso al suo team di conquistare il loro 6° titolo costruttori. È superfluo dire che la monoposto di Milton Keynes sia stata la migliore sia nella velocità pura che nel degrado delle gomme.

Dall’altro lato del box, però, Perez continua a deludere le aspettative. In primis, il messicano si è preso quasi 8 decimi di distacco dal compagno di squadra. In gara, il #11 è poi stato autore di una gara estremamente caotica, terminata con il ritiro per via dei troppi danni e con 2 penalità prese per degli errori assolutamente evitabili. Serve sicuramente un cambio di tendenza da parte del messicano, se vuole mantenere il suo sedile nel prossimo futuro.
La Mclaren è stata chiaramente la 2° forza. Il distacco dalla Red Bull è comunque troppo grande per pensare a una vittoria, i 3 decimi al giro incassati alla domenica ne sono una prova. Il team inglese se ne va comunque dal Giappone con un doppio podio, risultato impensabile dato il disastroso inizio di stagione.

Per quanto riguarda lo swap di posizioni tra Norris e Piastri, a posteriori, si può confermare che è stata presa senz’altro la decisione giusta, dal momento che l’inglese era molto più veloce, di circa 7 decimi al giro, dell’australiano. Inoltre, il #4 è riuscito a rifilare a Leclerc circa 25 secondi, che ricalcano l’ottima prestazione del #4 e della sua MCL60.
Ferrari e Mercedes
Dopo l’inarrivabile Red Bull di Verstappen e le ottime McLaren, giù dal podio, ci sono Ferrari e Mercedes, la cui lotta in pista si è accesa negli ultimi 10 giri, quando Russell, con gomme molto più usurate, ha provato a rallentare Leclerc, che è però riuscito a passarlo con uno strepitoso sorpasso all’esterno in curva 1-2, per favorire il rientro di Hamilton nella lotta per la P4. In seguito, le due auto della Stella si sono ritrovate a dover fronteggiare Sainz, capace di superare solo il #63.

Per quanto concerne il passo gara, il ritmo delle Rosse e quello delle W14 è stato molto simile, con le SF-23 che sono risultate appena più veloci. Il degrado, in generale, non è stato un problema per nessuno, eccetto per Russell, che è stato l’unico ad azzardare la strategia a una sola sosta. Col senno di poi, il rischio preso dall’inglese non ha sicuramente pagato, dato che, facendo un po’ di calcoli (proseguire nella lettura per vederli), si dimostra che ha perso circa 10 secondi, che gli avrebbero permesso di lottare per il 5° posto con Hamilton e Sainz.


Mercedes ha poi sbagliato la gestione dei piloti durante la gara, lasciandoli liberi di battagliare nelle prime tornate quando invece doveva evitare ogni perdita di tempo per rimanere in lotta con le Ferrari e rischiando nelle fasi finali di perdere la top5 ritardando lo scambio di posizioni. Le monoposto di Brackley sono però state aiutate nei corpo a corpo da un’ottima trazione in uscita dall’ultima chicane, che ha permesso a Hamilton di mantenere la P5.
Dall’altra parte, per la Ferrari si è trattato di un buon weekend, nonostante gli ampissimi distacchi da Norris e Verstappen. Gli uomini di Vasseur hanno cercato di massimizzare il risultato in un tracciato per loro ostico, riuscendoci in parte. La chiamata su Sainz per la 2° sosta è stata infatti ritardata troppo. Ricapitolando, a fine stint lo spagnolo chiede di restare fuori, dato che l’undercut di Hamilton era già stato realizzato, pensando di poter contare su delle mescole più fresche a fine gara. Al muretto del Cavallino hanno però aspettato un giro in più del necessario e il #55 non è riuscito a riprendersi la 5° posizione.
Aston Martin e Alpine

L’Aston Martin continua ad arrancare in pieno midfield e, anche in Giappone, si è ritrovata a dover fare i conti con le Alpine. Alonso fa quel che può, portando la sua AMR23 in P8, mentre persiste il periodo buio Stroll, ritiratosi quando si trovava nelle retrovie. Il #14 ha guadagnato diverse posizioni in partenza, sfruttando la soft in partenza, ma è poi sprofondato lontano dalle quattro monoposto più veloci.
È ormai chiaro che i tecnici guidati da Krack hanno perso la bussola e anche il rapporto tra Alonso e la squadra, così idilliaco a inizio stagione, sta iniziando a incrinarsi. Le “verdone” sono tornate più o meno al livello di competitività dello scorso anno ed è particolarmente emblematico il fatto che il tempo di Vettel in Q3 del 2022 sia stato più veloce di quello di Alonso sempre in Q3. Se si pensa che in Bahrain il divario tra i crono migliori delle due stagioni superava i due secondi, c’è stata una convergenza di prestazioni tutt’altro che positiva per il team di Silverstone.

L’Alpine ha invece disputato una buona gara, chiudendo con un doppio piazzamento a punti. Il ritmo di Gasly è stato circa un decimo più veloce di quello dell’Aston Martin. Il passo di Ocon è stato invece penalizzato da una 1° sosta molto anticipata. Il #31 ha di fatto percorso tutta la sua gara su due set di dure. Fa discutere però la furia del #10 a fine gara, che non aiuta di sicuro l’ambiente all’interno della squadra.
Il fondo dello schieramento
AlphaTauri chiude con entrambe le vetture nelle prime piazze fuori dai punti. Nonostante una buona posizione di partenza, le AT04 non hanno mai avuto abbastanza ritmo per entrare in top10. Bisogna poi segnalare che Lawson ha battuto nuovamente Tsunoda in gara. Il neozelandese meritava una chance da titolare?

Alfa Romeo e Haas occupano le ultime tre posizioni al traguardo. È particolare la diversa tendenza al degrado delle due motorizzate Ferrari. Zhou ha infatti optato per una strategia aggressiva, usando due soft e una hard, grazie alla buona meccanica della C43. Invece, Hulkenberg ha dovuto effettuare 3 soste (per questo la sua media risulta così “veloce”), complice la famigerata aggressività della VF-23 sugli pneumatici. Tale fattore ha impedito diverse volte al team di Steiner di concretizzare gli ottimi risultati in qualifica in questa stagione.
Infine, le Williams si sono ritirate entrambe. La FW44 di Albon ha però ottenuto una buona 13° posizione in griglia, vanificata però dallo spettacolare contatto subito dopo la partenza. L’unico giudizio che si può dare a proposito del team di Grove riguarda Sargeant. L’americano, che sembrava destinato al rinnovo di contratto, con i recenti e frequenti incidenti, rischia ora di perdere il sedile per il 2024. Il #2, così come Stroll e Perez, dovrà dare segnali di ripresa se vuole continuare la sua avventura nel Circus.

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