La doppia faccia del Gran Premio di Las Vegas
19 Novembre 2023Una gara che ha convinto grazie alle lotte continue in pista a discapito delle aspettative, ma i fan restano perplessi per tutto ciò che è accaduto durante il weekend nella Sin City.
Il primo Gran Premio di Las Vegas dopo ben 41 anni dall’ultima edizione ha offerto opinioni molto contrastanti tra i fan a partire già dal venerdì di prove.
Si parte già con delle basse aspettative sulla gara, con previsioni meteo che danno temperature gelide per il weekend, con conseguenti problemi per gli pneumatici. Inoltre il layout del tracciato non ha convinto gli appassionati a causa dei suoi lunghissimi rettilinei che avrebbero potuto facilitare troppo i piloti per effettuare i sorpassi.
La prima sessione di prove libere dura praticamente il tempo di un respiro, con Carlos Sainz che a poco meno di 10 minuti dall’inizio delle FP1 impatta con la sua SF-23 su un tombino allentato, distruggendo buona parte della vettura.
Lo spagnolo è costretto quindi a cambiare la cella di sopravvivenza, la centralina e l’unità a combustione interna, incappando in una discutibile penalità di 10 posizioni in griglia.

Il paddock nella sua interezza non ci sta, così come gli appassionati. Nascono grandi polemiche prima per l’inadeguatezza del tracciato sul fronte sicurezza, con tombini che possono creare danni enormi. Poi è stato il turno della FIA ad essere messa sotto inchiesta, con quella penalità inflitta a Carlos Sainz per il cambio componenti.
Secondo la maggior parte dei fan, il provvedimento è stato troppo duro, dato che la sostituzione delle parti è stata dovuta ad un problema del tracciato e non della vettura.
Si prosegue di male in peggio a Las Vegas
Il weekend prosegue con le FP2 ritardate alle 2.30 del mattino (ora locale), con una sessione da 90 minuti per recuperare il tempo perso nelle riparazioni.
Il clima però nella Sin City è teso. Si parla di team che mettono un veto alla deroga per la penalità da dare alla Ferrari per il cambio componenti sulla vettura #55 di Sainz. In tutto ciò però fa scalpore l’allontanamento degli spettatori sulle tribune da parte della polizia per questioni di “ordine pubblico”.
I possessori del solo biglietto del giovedì sono stati “rimborsati” con un buono da 200 euro spendibile negli store ufficiali F1 a Las Vegas, mentre chi aveva biglietti per l’intero weekend è andato a dormire trovandosi nulla tra le mani.
La gara cambia le carte in tavola (per metà)
Arriviamo al giorno clou, la domenica, giorno di gara e di sentenze definitive per il tracciato della Strip.
Il pre-gara diventa un nuovo problema per l’evento, con una delle auto della Drivers Parade che perde olio sul tracciato. I commissari si trovano quindi costretti ad un intervento dell’ultimo minuto per mettere in sicurezza la pista.
La partenza fa partire subito accese discussioni per una manovra disperata di Verstappen per prendersi la leadership della gara, accompagnando Leclerc fuori pista.
Dopo il rientro della prima Safety Car per l’incidente di Norris, la gara si accende a centro gruppo con continui duelli e rimonte dei top per prendersi le zone alte della classifica.
La lotta per la vittoria resta sempre tra Verstappen e Leclerc, che al giro 16 si prende la testa della corsa. Max però non ci sta e dopo aver scontato la penalità per la manovra del primo giro ai box inizia la sua rimonta.
A 15 giri dalla fine i duelli davanti sono serrati. Leclerc lotta con il coltello tra i denti ma al giro 37 si deve arrendere a Verstappen dopo una staccata paurosa alla 14 per tenere la posizione.
Perez è lì, mette pressione sul monegasco e lo passa dopo un bloccaggio in frenata. Leclerc non si dispera e si mette a caccia del messicano mentre Max prova a fare il vuoto tra lui e la bagarre per il secondo posto.
I distacchi sono sempre sul limite del DRS ma all’ultimo giro Leclerc riesce nell’impresa e conquista una seconda posizione sudatissima.
La Sin City spettacolarizza qualsiasi cosa
Alla fine della gara si torna alla “normalità” di Vegas, con esagerazioni ovunque per lo spettacolo.
I piloti vengono accompagnati al podio in Rolls Royce e dopo i festeggiamenti del podio, davanti al Bellagio viene offerto una coreografia di luci ed acqua sulle sonorità dell’inno della F1.

Alla fine di tutto possiamo dire per certo una cosa: Las Vegas è la massima spettacolarizzazione di qualsiasi cosa.
È indiscutibile che sia stato un Gran Premio controverso, con tantissimi problemi sia prima che durante l’evento, con polemiche che andavano avanti fin dal giorno del suo annuncio. È altrettanto indiscutibile però che il tracciato offerto sia un teatro per i sorpassi, con possibilità di accendere la gara in ogni istante con Safety Car improvvise (un po’ come Jeddah e Singapore).
Cerchiamo di trarre le cose positive dal GP di Las Vegas perché i punti da considerare da questo evento sono veramente tanti, ma ricordiamo anche tutti i vari problemi per fare in modo che non si ripetano figuracce simili nelle edizioni future.
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