Schumacher lascia la Ferrari a fine 2022. Direzione Williams o Alpine

Schumacher lascia la Ferrari a fine 2022. Direzione Williams o Alpine

30 Agosto 2022 0 Di Lorenzo Danelli

Un sedile per cinque (o forse più): così si potrebbe raccontare la situazione dell’affollata Driver Academy di Maranello. Una situazione che ha portato anche Mick Schumacher separasi dalla FDA a fine 2022. Per lui pronti i sedili di Apline o Williams

Non è il ventiquattro dicembre, ma la situazione ricorda molto quella di Una poltrona per due. In questo caso, in realtà, potremmo dire Un sedile per cinque. L’Academy Ferrari è certamente un vivaio estremamente florido, ma è anche oltremodo affollato. Dalla sua creazione nel 2009, a partire dal compianto Jules Bianchi, sui banchi della scuola piloti di Maranello sono transitati ben 24 piloti. Tra i nomi noti ricordiamo ovviamente Leclerc e Giovinazzi, ma anche Perez, Stroll e Zhou. Ultima, ma solo in ordine di tempo, la nuova stellina in rosso, il rookie Ollie Bearman che sta impressionando alla sua prima stagione nel mondiale F3.

Mick Schumacher: effetto cognome o talento?

E ovviamente, anche Mick Schumacher è entrato nel circuito FDA. Mick è stato messo sotto contratto nel 2018 quando vinse, guidando per Prema, la F3 europea. All’epoca, Binotto assicurò che il fattore emotivo, per quanto effettivo («Per uno come me, che lo conosce fin dalla nascita, accogliere Mick ha indubbiamente un significato speciale»), non aveva inciso sulla scelta di mettere sotto contratto il figlio di Michael, ma che invece avevano pesato «il talento e le qualità umane, anche a fronte di un’età molto giovane». Indubbiamente, i risultati di Schumacher sono stati soddisfacenti. Campione europeo di F3 nel 2018 e, dopo una stagione di apprendistato in F2, campione mondiale della serie cadetta nel 2020.

L’approdo in F1: una gemma ancora non sbocciata

Iridato, Mick nel 2021 ha fatto il grande salto, sedendosi sul sedile di Haas su cui Ferrari ha diritto di prelazione. La prima stagione non fu certo esaltante, ma gli scarsi risultati erano largamente prevedibili e preventivati. In generale, tutti attendevano Mick alla soglia nel 2022, anno della transizione tecnica su cui Haas aveva ha investito molto. Nei fatti, però, Schumacher ha dimostrato qualche tentennamento anche con le nuove vetture, e ha subito la presenza di un compagno di squadra vero come Magnussen. Se ci si poteva aspettare da lui la completa fioritura nel 2022, di fatto tutto il paddock (e soprattutto Ferrari e Haas) la sta ancora aspettando. E tutto ciò ha probabilmente concorso ad aumentare ancora di più i dubbi sul suo futuro e sulla sua permanenza in Ferrari.

La scelta: continuare altrove

E considerando poi il valzer di sedili iniziato dal ritiro di Vettel, Mick ha trovato lo spunto giusto per decidere di abbandonare la FDA. Una fonte del paddock infatti rivela che Schumacher ha deciso di arrivare alla naturale scadenza del contratto a fine 2022 senza rinnovarlo per poi cercare autonomamente un sedile per il 2023. La scelta pare del tutto giustificata anche dai lunghi rinnovi offerti ai due titolari della Scuderia (nonostante Mick si sia dichiarato pronto per il sedile in rosso) e alla futura interruzione di fornitura di motori a Sauber a partire dal 2026. Tra i sedili su cui Mick può sperare di sedersi spicca quello Alpine, dato anche un ottimo rapporto con Ocon, o quello Williams, scuderia con cui pare ci sia già qualche contatto. D’altro canto, il sedile in Haas potrà essere occupato da un altro pilota della Academy, o forse proprio da Giovinazzi, che disputerà due FP prima della fine del mondiale.

Lo stato della FDA: abbondanza, ma pochissimi sedili disponibili

Ora, il fatto che le strade di Schumacher e di Ferrari si separino può far male ai sognatori più nostalgici. Anche a livello di marketing, quella di vedere un altro Schumacher in rosso sarebbe stata una scelta estremamente valida. A questo punto è forse utile a Maranello una riflessione sulla gestione dell’Academy. Certamente la scelta di gareggiare nel WEC a partire dal 2023 aiuta a creare nuove opportunità per i propri piloti. Ma ad ora, di fatto, a Ferrari mancano dei sedili di “backup” quali possono essere quelli di AlphaTauri per RedBull e quelli in FE per Mercedes, dove eventualmente “parcheggiare” i migliori talenti per poi portarli nella Scuderia. La quale altrimenti rischia di perdere tanti nomi di peso (si pensi ad Illot, ora in indycar, o a Shwartzman, ancora in F2) diretti verso altre categorie pur di correre.

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