Ferrari, speranza e prudenza a Las Vegas

Ferrari, speranza e prudenza a Las Vegas

16 Novembre 2023 0 Di Leonardo Raffaelli

Il Cavallino si presenta in Nevada con un cauto ottimismo: il layout dovrebbe infatti aiutare la SF-23, ma il freddo rimane un’incognita.

Il GP di Las Vegas era stata indicato già da tempo come la migliore opportunità per la Ferrari di bissare il trionfo ottenuto a Singapore. Il tracciato del Nevada, data la sua conformazione, dovrebbe infatti sposare perfettamente le caratteristiche della SF-23. La monoposto di Maranello si è sempre esaltata nelle piste da basso carico aerodinamico e i 3 lunghi rettilinei uniti alla prevalenza di curve lente, dalle quali è importante avere una buona trazione, vanno a definire quella che è, almeno sulla carta, un’occasione ghiotta per cercare la 2° vittoria stagionale.

L’affinità tra il circuito e la vettura rappresenta quindi un motivo di speranza e ottimismo, ma ci sono delle incognite che non si possono trascurare. Le basse temperature saranno infatti un rebus per tutte le squadre, dato che complicheranno la gestione delle gomme. Riuscire a centrare la giusta finestra di utilizzo dei pneumatici sarà fondamentale. Oltre al freddo bisogna considerare come variabile anche il fatto che la pista sia una novità per tutti. Tutti questi fattori potrebbero rimescolare le carte. Perciò, riprendendo il titolo, alla speranza si affianca la prudenza. La Rossa si presenta a Las Vegas senza fare proclami, ma con un cauto ottimismo.

Le dichiarazioni di Vasseur

Come è prassi, Vasseur ha espresso le sue aspettative per il weekend. Il Team Principal della Ferrari ha subito dichiarato: Siamo felici che la Formula 1 torni protagonista a Las Vegas a oltre 40 anni di distanza dall’ultima volta. Il nostro sport nell’ultimo lustro è diventato sempre più popolare in America e il fatto che in questa stagione ci troviamo a correre per la terza volta negli Stati Uniti è una conferma di questa nuova epoca d’oro per la Formula 1 oltreoceano. Per la Ferrari gli USA sono una terra speciale, nella quale troviamo sempre tanto affetto, ed è anche per questo che abbiamo dedicato una livrea speciale a questa gara.”

“Dal punto di vista tecnico troviamo un circuito completamente nuovo e con temperature che si attendono molto basse, diverse da quelle di qualunque altra tappa del calendario. Per questo aver fatto bene i compiti a casa prima del Gran Premio, sia nei meeting che al simulatore, sarà fondamentale per massimizzare il potenziale di piloti e vettura. La simulazione aiuta infatti a preparare al meglio la gestione delle tante incognite e permette di acquisire un vantaggio competitivo perché lascia i piloti liberi di prendere confidenza con la pista.” ha continuato il francese, sottolineando l’importanza dei simulatori nella F1 odierna, dato che i test privati non sono consentiti.

Infine, il 55enne ha parlato dei piloti, spiegando di confidare nelle loro abilità: “Charles è da sempre molto competitivo su questo tipo di tracciati in cui è necessario sfiorare i muretti. Carlos ha dimostrato a Singapore di non essere da meno. Siamo fiduciosi che avremo delle carte da giocarci. Dobbiamo supportare i nostri piloti e metterli in condizione di lottare per i risultati che sappiamo essere alla nostra portata.”

Le dichiarazioni di van der Veen

A fare eco al suo Team Principal riguardo al ruolo fondamentale svolto dalle simulazioni ci ha pensato Erik van der Veen, Driving Simulator Senior Engineer della Scuderia. L’olandese, intervistato da motorsport.com, ha rivelato le difficoltà del circuito di Las Vegas: Ci sono tratti molto lunghi da fare in pieno e non ci sono tante curve. Questo ci spinge nella direzione di minimizzare la resistenza all’avanzamento e quindi di optare per un setup da basso carico aerodinamico. Per questo, quelle poche curve diventano più difficili ed è ancora più importante riuscire a mettere la vettura nella finestra giusta per avere la miglior trazione in uscita dopo ogni sterzata. Altrimenti rischi di perdere sia sul giro secco che in gara, nella gestione delle gomme e nella difesa dagli avversari.”

Il tecnico della Ferrari ha poi illustrato gli enigmi che i tecnici sono a tenuti a risolvere: Una grande incognita è l’asfalto, non solo perché si tratta di una pista nuova ma anche perché è un circuito cittadino e dovremo scoprire quanto sia sconnessa o levigata la superficie e come rispondono macchina e gomme. Inoltre, ci saranno condizioni che non incontriamo mai durante la stagione. Le temperature previste sono molto al di sotto della finestra in cui solitamente corriamo. Ciò significa che è molto difficile sapere cosa aspettarci, soprattutto perché ci troviamo su un circuito nuovo sul quale non abbiamo mai percorso nemmeno un metro.”

“Fortunatamente negli ultimi anni c’è stato un grande sviluppo sia nei modelli della vettura che degli pneumatici, che usiamo anche al simulatore e ci danno un’idea migliore di cosa aspettarci in queste condizioni. Di sicuro dovremo considerare una gamma di possibilità più ampia del solito così da assicurarci di essere il più pronti possibile e, soprattutto, preparati a reagire a qualsiasi cosa accada.” ha concluso van der Veen.

Quali saranno le avversarie della Ferrari?

A questo punto, considerando le caratteristiche del tracciato, è lecito chiedersi quali saranno i valori in campo. Ancora una volta Red Bull parte come favorita, disponendo indubbiamente della migliore vettura del lotto. Dietro, ma vicine, ci dovrebbero essere le Ferrari, appunto, e le McLaren, diventate ormai il nemico più pericoloso per le RB19. Col pacchetto di aggiornamenti portato a Singapore le MCL60 hanno infatti guadagnato in efficienza aerodinamica e quindi in velocità massima, come testimoniano i dati di Suzuka, anche se potrebbero soffrire le curve lente, rimaste l’unico punto debole. Le SF-23 saranno invece aiutate dalla conformazione della pista, ma potrebbero faticare con la gestione delle gomme.

Mercedes e Aston Martin dovrebbero inseguire, date l’eccessiva resistenza all’avanzamento che affligge entrambe e l’andamento piuttosto altalenante delle ultime gare. Dal midfield potrebbero invece emergere Williams e Alpine, che generano invece poco drag. Le Rosse dovrebbero quindi lottare con le vetture papaya per il ruolo di 2° forza, ma c’è comunque il potenziale per ambire a qualcosa di più grande. Si scoprirà tutto questo weekend, che vedrà le auto scendere in pista per le FP1 domani alle 5:30.

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